Netanyahu: “Israele non cerca né di governare né di occupare Gaza”.

Ormai siamo ad un mese dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, ma la guerra continua in medio oriente, nonostante i continui appelli al cessate il fuoco. Secondo Israele mollare la presa adesso significa dare tempo ad Hamas per riorganizzarsi. E allora si chiede ad Israele di cercare in ogni modo di coniugare l’intervento militare con il diritto internazionale che anche in guerra impone delle regole per evitare che ci siano vittime civili.

Ad oggi la guerra ha portato all’uccisione di due capi di Hamas dell’Unità Nukbha che hanno preso parte all’attacco omicida del 7 ottobre scorso. Lo ha annunciato il portavoce militare spiegando che si tratta di Ahmed Musa e Omar Al-Hindi. Insieme a loro è stato ucciso anche il capo dell’Unità dei cecchini della Brigata nord di Hamas, Mohammed Kahlout. Secondo il portavoce sono anche stati uccisi 19 operativi di Hamas. Nel sobborgo di Sheikh Ijlin – parte sud di Gaza City – è stata scoperta una postazione di lancio di razzi collocata vicino a edifici residenziali.

Tutto ciò ad un caro prezzo: la morte di troppi civili e soprattutto di migliaia di bambini!

israele guerra gaza ultimi aggiornamenti Ma Israele prosegue a bombardare Gaza anche se “non cercherà né di governare né di occupare Gaza”, come ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, in un’intervista a Fox News. Ma una “forza credibile” sarà necessaria “per entrare nell’enclave palestinese se necessario per prevenire l’emergere di minacce militari”, ha detto Netanyahu. “Penso che sia chiaro come deve essere il futuro di Gaza. Hamas sarà andata: dobbiamo distruggerla per il bene di tutti, per il bene della civiltà e per il bene dei palestinesi e degli israeliani”.

Il premier israeliano ha ribadito  che il suo governo non è d’accordo a un cessate il fuoco a Gaza. “Significherebbe arrendersi a Hamas, arrendersi al terrore e alla vittoria dell’asse del male dell’Iran. Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi”. Ha sottolineato che la battaglia “continua contro Hamas ma in aree specifiche e per un certo periodo, qualche ora qui e qualche ora là: vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili”.

Insomma, nessun cessate il fuoco a Gaza ma nuove ‘pause umanitarie’ giornaliere di quattro ore in alcune parti del Nord della Striscia di Gaza, per consentire il passaggio degli aiuti e la ‘fuga’ verso il Sud dei civili. L’annuncio è stato dato dalla Casa Bianca. Il portavoce della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby, lo ha descritto come “primo passo significativo”, l’apertura di altri due corridoi umanitari affinché i civili possano lasciare le aree ostili del Nord di Gaza.

Un alto funzionario, parlando al Times of Israel, ha chiarito di non aver accettato un cessate il fuoco, ma che l’esercito comunque continuerà a consentire “pause tattiche e locali” per facilitare l’arrivo degli aiuti e la messa in salvo dei residenti. Le nuove interruzioni avranno luogo ogni giorno in un diverso quartiere nel nord, con i cittadini avvisati tre ore prima.

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1 Response

  1. Attilio Runello ha detto:

    Quando gli Stati Uniti dopo aver chiesto ai talebani di consegnare i miliziani di Al qaida e aver ottenuto un rifiuto dissero che avrebbero attaccato l’Afghanistan si sollevò un clamore internazionale enorme. Si disse di tutto, che sarebbero morti moltissimi civili, che a milioni sarebbero scappati , l’Onu preparò in Pakistan enormi tendopoli.
    Gli Stati Uniti bombardarono i talebani sparirono subito.
    Per diversi anni gli americani inseguirono i soldati di Al Qaida nelle grotte delle montagne.
    Qualche anno fa uccisero anche il capo.
    Da molti anni non ci sono più gravi attentati.
    Le tendopoli dell’Onu rimasero vuote.
    Da Gaza oggi non stanno partendo più razzi contro Israele. È segno che li stanno sconfiggendo.
    Non vogliamo più chiederci perché per le stragi in Cecenia, in Georgia, in Armenia nessuno ha detto niente.

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