Meloni su Via Rasella: ‘Sgrammaticatura istituzionale, La Russa ha chiesto scusa, polemica chiusa’.
La Sinistra a corto di argomenti, non aspettava altro che l’assist sull’antifascismo offerto da Ignazio La Russa: “Via Rasella non è stata una pagina gloriosa della Resistenza», dice Ignazio La Russa. «Quelli che i partigiani hanno ucciso non erano biechi nazisti delle SS ma una banda musicale di semi-pensionati, altoatesini (in quel momento mezzi tedeschi, mezzi italiani), sapendo benissimo il rischio di rappresaglia al quale esponevano i cittadini romani, antifascisti e non”.
Ed è scoppiato il putiferio, con il centrosinistra ricompattato a chiedere le dimissioni del Presidente del Senato.
Tant’è che il diretto interessato ha fatto marcia indietro: “Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti, ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio. Non so poi se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo”.
Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha poi aggiunto: “Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso”.
A chiudere l’incresciosa vicenda è intervenuto direttamente il premier Giorgia Meloni: “Quella su Via Rasella è stata una sgrammaticatura istituzionale che La Russa ha risolto da solo”. “Ha chiesto scusa – ha aggiunto, riferendosi alle precisazioni fatte dal presidente del Senato – mi pare che la polemica sia chiusa. L’ha risolta lui”.
Ma attenzione a non fare un altro autogol il 25 Aprile.
Sulla partecipazione dei ministri alle celebrazioni del 25 aprile “non credo di doverglielo chiedere io”: così la premier ha risposto alle domande dei cronisti. “Queste – ha aggiunto – sono tutte valutazioni un po’ curiose, che fate voi”.
La polemica sul 25 Aprile?
Gli esponenti del governo celebreranno il 25 aprile in quanto fine della guerra. I più maturi di loro lo celebreranno in quanto fine di una dittatura.
Ignazio è solo un buontempone, niente di più
…un’occasione persa per restare zitto!