Meglio ignorare o meglio sapere?

di Bianca Maria Catanese. Ho sempre sostenuto che vorrei morire con gli occhi aperti; cioè, tanto per fare un esempio, essendo una gran fumatrice, quando il male mi colpirà, penso che vorrei saperlo, anche se questo non significa che smetterei di fumare… Questo è solo un esempio… Ma lo stesso dicevo per tutto ciò che mi stava attorno… conoscere la verità è importante, mi dicevo, anche perchè dopo sarò io stessa a trarne le conseguenze.Oggi non so più se debbo mantenere in vita questa mia teoria. Non essendo nata ieri, ho attraversato diversi periodi della storia di questo Paese. Ricordo da piccola quando mio padre portò a casa il primo numero della rivista “Epoca”, dove era documentata, con un rigoroso servizio fotografico in bianco e nero, la vita di una impiegata. Ricordo che mio padre, oltre ad Epoca, portava a casa altri due giornali “politici”: gli enormi fogli dell’Espresso e il Borghese con le immagini al centro con provocatorie didascalie, entrambi settimanali di area opposta. Ricordo le prime tribune politiche, noiose per noi ragazzine, anche se il video sembrava animarsi con la passionalità di determinati personaggi, quali Almirante, che non sopportava le domande scomode. Allora non si conoscevano le magagne della politica, forse perchè allora di magagne ce n’erano poche? Forse perchè allora la Politica veniva scritta con la P maiuscola? Non lo so, non posso ricordare tutto. Io restavo affascinata dai personaggi, quasi sempre femminili, vestiti con abiti da sera, con costumi interi e, dopo, con dei bikini molto pudichi, ma che destavano già scandalo. Oggi, in netta contrapposizione, sappiamo tutto dei personaggi famosi, sia di quelli dello spettacolo/spettacolo, sia di quelli della politica/spettacolo, sia di quelli che onorano la cronaca nera; la rete, prima solo radio/televisiva, ora anche internettiana, in questa conoscenza ci ha tanto agevolato. Conosciamo tutto o quasi dei vari Corona, delle varie Sabrina (non solo Ferilli, ma anche l’altra, quella di un omicidio, non ricordo quale!), dei vari rappresentanti da operetta che “onorano” la nostra politica… i vari Razzi, i vari Scilipoti, le varie Garnero Santanchè, le varie Biancofiore, i vari Gasparri, i vari Letta, zio e nipote, i vari Alfano, le varie Bindi, le varie Finocchiaro, per non parlare poi degli “eccelsi”: Berlusconi, D’Alema, Fini, ecc. Di questi personaggi da avanspettacolo conosciamo tutto, anche i loro orari fisiologici, se hanno avuto la diarrea, se soffrono di cistite, ecc. quindi è logico che se ne conoscano anche i proventi meritati e immeritati (quasi sempre è valida quest’ultima ipotesi). Ma il fatto di conoscere queste notizie, che fanno certo tanta rabbia, a che cosa mi è servito? Lo scandalo di sapere come delle mezze calzette come Fiorito o come Penati, o come Lusi, ecc. abbiano approfittato del denaro pubblico in che cosa mi ha giovato? Solo ad assistere alle urla di protesta di chi si sentiva derubato (sempre interni ai partiti, perchè di noi cittadini se ne fregano tutti), o le urla di protesta di chi veniva scoperto con le dita nel vasetto della marmellata? Gli scandali che ogni giorno si accavallano gli uni sugli altri, sono forse armi di “distrazione” di massa? Per questo, giunta alla mia veneranda età, mi chiedo: ma la “verità”, ma il sapere tutto di tutti, mi sta giovando?

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