L’Inps svende appartamenti a prezzi stracciati.

di Attilio Runello. È di oggi la notizia trasmessa da un comunicato Agi della effettuata vendita da parte dell’INPS di 113 appartamenti a Roma, nel quartiere Tuscolano, per un incasso complessivo di circa sei milioni di euro.

Può sembrare una grossa cifra che magari servirà a pagare le pensioni, ma gli appartamenti sono stati venduti per una cifra in media inferiore ai sessanta mila euro ad appartamento in una zona in cui anche un bilocale viene venduto a per un importo tre volte superiore. Quindi di svendita si può parlare o di regalo fatto agli inquilini che li abitavano che naturalmente hanno esercitato il diritto di prelazione.

L’INPS non è nuova a queste operazioni.

In maggio sempre nello stesso quartiere sono stati venduti agli inquilini settantanove appartamenti per un incasso di quattro milioni e duecentomila euro, in media cinquantatremila euro ad appartamento, in quel caso si è parlato di una “vendita che va incontro alle esigenze abitative di famiglie e inquilini, in attesa da tempo di diventare proprietari delle case in cui sono”.

L’INPS in quel caso a sua difesa aveva comunicato; “Non ci limitiamo a vendere immobili a inquilini o Enti locali – ha commenta il Direttore Centrale Patrimonio e Investimenti Diego De Felice – ma valorizziamo le sedi istituzionali esistenti e recuperiamo immobili in disuso con progetti innovativi, anche legati alle nuove tecnologie, come nel caso dell’immobile di via Magliani a Roma, destinato a diventare un hub informatico”.

Sempre a difesa dell’INPS bisogna ricordare che anche a marzo era stata fatta un’altra cessione in cui l’INPS riportava: ”Nel rispetto delle norme di legge e delle direttive sulla gestione del patrimonio residenziale pubblico, la vendita si è potuta effettuare a seguito di una valutazione di mercato degli immobili eseguita dall’Agenzia delle Entrate e di una proposta ai conduttori aventi diritto, applicando le agevolazioni sul prezzo della prima casa previsto dalla normativa di settore.”

Se di normativa di tratta dovrebbero beneficiarne tutti quelli che stanno in affitto e non possono acquistare una prima casa ai prezzi di mercato, mentre in questo modo si privilegiano alcuni.

Senza contare che per aiutare alcuni, tutti gli altri devono lavorare sino a sessantasette anni e tra alcuni anni godranno di una pensione ribassata.

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