Ma quali nuove assunzioni e nuovi contratti a tempo indeterminato?

di Renato Cozzolino. C’è chi usa definire la mia, la nostra generazione, una generazione perduta. E direi che non hanno tutti i torti perché in fondo la nostra è una generazione che non vede alcun orizzonte, alcun fascio di luce in fondo a questa strada buia che sembra non voglia finire mai.
Molti hanno deciso di emigrare da questo paese per poter sperare in un futuro migliore. Però non tutti riescono a lasciare il paese in cui sono nati, a lasciare i propri cari e le proprie abitudini, gli amici, la casa in cui sono cresciuti. Ma nonostante tutto, molti hanno lasciato la propria casa, cambiando radicalmente vita perché costretti e non perché avevano voglia di farlo. La situazione lavorativa oggi è un totale disastro. Rispecchia perfettamente il degrado e la società di questo paese e chi ci rappresenta! Aziende costrette o a chiudere o a trasferire le proprie sedi all’estero, fallimenti, suicidi e chi più ne ha più ne metta. Oggi noi giovani siamo costretti a scendere a compromessi per poter lavorare. Siamo costretti ad accettare un misero stipendio che implicherebbe comunque la “paghetta” dei genitori (per chi ha questa mezza fortuna) che purtroppo non potranno mantenerci a vita. Siamo costretti ad accettare uno stipendio in funzione delle provvigioni, in base ai contratti o alle polizze che si riescono a vendere, anche sotto raggiri e truffe perfettamente studiate, gran parte delle volte. Siamo costretti ad accettare la prima offerta di lavoro che ci capita tra le mani, anche se non è quello che abbiamo sempre sognato di fare o nonostante sia un lavoro che non abbiamo mai fatto. Siamo costretti ad accettare questi maledetti contratti a progetto e quando va bene, a tempo determinato (non più di 3 mesi), perché il tempo indeterminato è diventato ormai utopia, nonostante Renzi voglia farci credere che con il JobsAct la situazione stia migliorando! Ma quali nuove assunzioni? Quali nuovi contratti a tempo indeterminato? Ma per chi? Siamo costretti a vedere il nostro futuro sgretolarsi sotto i nostri piedi. Ma nonostante ciò continuiamo a subire e a sopportare tutto questo, a testa alta. Mi chiedo per quanto tempo e quanto possiamo resistere. Siamo uomini con una personalità e dei sentimenti, non siamo mica macchine o robot da poter sfruttare a proprio piacimento. Io non ho problemi a puntare il dito e in primis lo punto verso le istituzioni, verso il governo, il presidente della repubblica (che di repubblica è rimasto ben poco), verso il primo ministro (che nessuno di noi ha mai eletto, proprio come i precedenti) ed infine verso tutte quelle aziende o quegli imprenditori che, approfittando della situazione, decidono di sfruttare gli altri in modo da arricchire solo ed esclusivamente le proprie tasche. Come possiamo dare ancora il nostro voto a delle persone a cui della nostra vita e di quella di altri non importa e non è mai importato nulla, a delle persone a cui stanno a cuore solo i soldi e i propri interessi. Io sinceramente ho sempre dovuto curare i miei senza alcun sostegno da parte dello stato italiano, che si ricorda di me o di noi solo quando deve percepire denaro. Si dovrebbe vergognare chi sostiene queste persone e questo governo che ci ha ridotti alla miseria!

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