Uno Stato al contrario: tutela chi offende e punisce chi si difende.

di Grazia Nonis. Spara per difendersi, va in galera ed è obbligato a risarcire la vittima e gli eredi. Letta così, sembra la trama di un film di fantascienza dal titolo “Uno Stato al contrario”. Il cast potrebbe essere così composto: un governo psicolabile che tiene mano a ladri, stupratori, assassini; una legge che tutela chi delinque mentre arresta e punisce gli onesti; tante comparse che fanno la parte di un popolo che conta meno di niente.
Ma non è un film, il paese esiste e si chiama Italia. Quell’Italia che ha ingabbiato Antonio Monella, reo di aver sparato e ucciso un uomo entrato in casa sua per rubare e chissà con quale altro scopo. Quell’Italia che lo obbliga a risarcire con 130 mila euro i due ladri feriti nello scontro a fuoco. Quell’Italia che da mesi dovrebbe concedergli la grazia ma cincischia, ronfa e se ne frega. Come Monella e Stacchio, altri onesti cittadini son finiti tra le grinfie dei delinquenti e subito dopo nel tritacarne dell’italica ingiustizia. Ne è piena la cronaca: tentata rapina – reazione – ferimento o morte del delinquente – carcere per l’onesto – risarcimento per il disonesto o per la sua famiglia. Abbiamo anche imparato che carabinieri e polizia hanno in dotazione armi da utilizzare esclusivamente in situazioni di estremo pericolo, e solo dopo essere stati crivellati di colpi o aver ricevuto almeno una decina di coltellate. Non gioca favore delle forze dell’ordine il fatto che alla fine del combattimento essi possano restare in vita e il furfante a terra stecchito. Ahinoi, quanti gradirebbero un finale differente, opposto. E non dimentichiamo che c’è qualcuno lassù, tra i “geni” della stanza dei bottoni, che vorrebbe far passare una legge per disarmare carabinieri e polizia. Li vorrebbe veder armati di pistola ad acqua, manganello e sputo… A questo punto, e per non uscire dai binari della trama di un film che tende più all’horror che alla fantascienza, noi onesti cittadini dovremmo trovare un modo per non soccombere e poter uscire dall’iter “rapinatori, mi difendo, ammazzo, galera, risarcimento”. Un fai da te all’italiana che ci eviti di passare sempre per idioti e ci permetta di dribblare le ingiustizie di una legge sempre più ingiusta: rapinatori – assalto – difesa – ferimento del malvivente – trasporto e scarico del contuso sui gradini dell’ospedale e poi fuga a gambe levate. In caso di colluttazione e morte del delinquente è consigliata la sepoltura del cadavere in cantina. The End

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