Ma quando tutto sarà finito chi ci sarà dietro quella mascherina?

di Elena M. La mia esperienza con il coronavirus è stata singolare. Premessa tutta la solidarietà alle vittime del virus, mi sembra però di non fare nulla di male se racconto la mia esperienza che non è stata poi così negativa – e ripeto, me ne scuso con chi invece ne ha sofferto e ne soffre ancora molto – ma ve la voglio raccontare.

Sono una ragazza napoletana di ventisette anni e vivo ormai da 4 anni a Roma. Sono alta, fisico atletico, forme sinuose, due bei seni, capelli lunghi, un lato b che fa girare in molti, ma ho un naso importante e con i denti non è che sono stata un gran che fortunata. Insomma, sarei uno schianto di ragazza – lasciatemelo dire, anche perchè il sesso forte ‘apprezza’ – se non fosse per questi “difettucci”.

Ed ecco il miracolo: la mascherina!

Occhi appena truccati con un filo di matita, un tocco di ombretto, un pò di mascara e poi lei, la mascherina che nasconde quello che non mi piace e che, invece, mette in risalto lo sguardo, che avendo acquistato maggiore sicurezza in me stessa deve essere diventato particolarmente ‘intrigante’ dal momento che in quei pochi posti dove è consentito andare sto riscuotendo un grande successo e ho scambiato il mio numero di cellulare con diversi tipi, con i quali ci siamo ripromessi d’incontrarci magari per prendere un caffè quando tutto sarà finito… ahi! ma quando tutto sarà finito chi ci sarà dietro quella mascherina?

Bè, io ci sarò, perchè questa tragedia del virus mi ha resa più forte, più sicura e più bella! E poi gli occhi sono lo specchio dell’anima, quindi…

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