Lo spread è un imbroglio e un’invenzione!

Lo spread è un imbroglio e un’invenzione con cui si è cercato di abbattere una maggioranza votata dagli italiani e che governava il Paese. Prima non ne avevamo mai sentito parlare, se ne parla solo da un anno, e cosa ce ne importa. Cosa ci importa di quanti interessi il nostro debito pubblico paga a chi investe nei nostri titoli rispetto a quello che pagano gli investitori che investono nel debito pubblico tedesco. Siamo andati avanti da quando c’é l’euro a pagare il 4,3 per cento, la Germania il 3,3 per cento, poi la Germania ha deciso di fare una cosa nel suo interesse ordinando di vendere tutti i titoli del tesoro italiani, a quel punto i fondi americani e internazionali hanno pensato che se la Germania vende, ci sarà sotto qualcosa e hanno iniziato a vendere anche loro. Gli investitori dunque per investire nel nostro debito pubblico e in quello dei paesi ‘cicala’ hanno ritenuto di chiedere un premio per il rischio, anche solo teorico, che correvano chiedendo il 14% alla Grecia, il 7 al Portogallo ed il 6 a noi. La Germania ha approfittato di questo e forte del suo debito sovrano solido ha abbassato i tassi dell’1%. Ma a noi cosa importa? Non voglio dire che ci sono stati degli errori, ma Monti ha seguito una politica troppo germanocentrica. Gli indicatori economici sono tutti peggiorati, non sta a me dare giudizi, ma i dati sono tutti negativi. Mi vedo questa sera a cena con Maroni per discutere dell’alleanza nazionale, degli impegni sul programma e della possibilità anche di un’intesa alle regionali. La candidatura di Maroni alla Lombardia è possibile. Il 50% di candidati abbiamo deciso che verrà dal mondo delle imprese, il 20% sarà preso dalle amministrazioni locali dove c’é chi si è comportato bene e ha dimostrato di saper lavorare, un 10% dal mondo della cultura e un altro 10% sarà preso tra i parlamentari attuali. Con la legge elettorale in vigore si confrontano le coalizioni e tutti i partiti che sono insieme sommano i loro voti. Se gli ex An dessero luogo a una loro formazione politica avremmo dei vantaggi. Ne stiamo parlando amichevolmente e con grande stima. Se dovesse accadere che gli ex An dessero vita ad una loro formazione allora cadrebbe il veto a che il Pdl non cambiasse nome, potremmo sottoporre alla nostra Direzione un altro nome, oppure mantenere questo con un simbolo diverso e cioè quello glorioso di Forza Italia usato nel 1994. Il Pdl è un bel nome, ma non viene mai usato per esteso scegliendo sempre l’acronimo che non suscita emozioni. Fino a quando sono stato a rappresentare l’Italia ero uno tra i due, tre capi di governo più autorevoli. Per quanto riguarda il nostro debito non è così elevato come si vuole far credere. L’Italia ha un attivo di 6600 miliardi, è la seconda economia più solida dopo la Germania. L’anticipo delle elezioni dovute alle dimissioni di Monti è risibile si tratta poco più di un mese. Quindi non c’è assolutamente una ragione vera perché i mercati si debbano e possano agitare. Purtroppo il governo Monti ha portato una situazione di crisi, molto peggiore di quando c’eravamo noi al governo. I nostri ultimi mesi avevano un pil positivo, con questo governo è diminuito, tutti gli indicatori sono peggiori di quando c’eravamo noi. La situazione è peggiore!”. Lo ha detto Silvio Berlusconi a Mattino 5.

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