L’Italia paralizzata dalla burocrazia: oltre 80 adempimenti per aprire un’attività!

di Redazione. Nell’agenda del Governo la ‘Sburocratizzazione del Sistema Italia’ è finita in secondo piano. Si parla soltanto di Reddito di cittadinanza, Quota 100 e Condono fiscale.
Eppure la burocrazia continua a rimanere uno dei mali endemici del Paese. Alcuni esempi, come denunciato dalla Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, rendono bene l’idea.
Per aprire una gelateria bisogna affrontare 73 adempimenti burocratici e coinvolgere 26 enti che in media vengono contattati 41 volte. Notevole anche la spesa burocratica che ammonta a 12.660 euro.
Numeri simili anche per altri tipi di attività economica.
Un meccanico deve soddisfare 86 adempimenti.
Un parrucchiere, 65.
Per aprire un bar bisogna sostenere costi burocratici per 14.677 euro che salgono a 19.742 euro per una falegnameria.
Questi esempi sono emblematici di quello che è accaduto nel nostro Paese ogni qual volta la politica ha provato a semplificare le pratiche amministrative. Di fronte ai buoni propositi le varie riforme hanno finito per aggiungere altri inutili adempimenti burocratici, anzichè snellire.
Il sistema si è così stratificato nel tempo in modo patologico, paralizzando ogni tipo d’iniziativa imprenditoriale e di ripresa economica. Oggi la politica deve prenderne doverosamente atto e lavorare per un effettivo snellimento del ‘Sistema Italia’ se non vuole che la burocrazia soffochi irrimediabilmente ogni speranza di crescita.

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