L’Italia cambia verso: cancellato il ceto medio, aumentano milionari e poveri.

In una comunità degna di chiamarsi “popolo” e che si spaccia per civile, solidale, evoluta e democratica, tagliare lo stipendio e la pensione a chi a fine mese porta a casa compensi d’oro per dare una mano a coloro che non riescono ad arrivare a fine mese e che si indebitano fino al collo per pagare le tasse, sarebbe un atto dovuto. Invece le pseudo riformette del “premier senza voto” vanno nella direzione opposta. I provvedimenti del governo sono mirati sempre e soltanto ad indebolire il settore pubblico per svenderlo ai privati, a cancellare il ceto medio e a tutelare i più forti e i più ricchi. La politica del più forte va a colpire senza pietà chi ha uno stipendio di mille euro al mese non rinnovandogli il contratto e mandandolo in pensione a 70 anni e con 800 euro di pensione. Non sarebbe certo un’espropriazione proletaria quella di portare pensioni e stipendi d’oro ad una soglia massima di 4mila euro al mese e redistribuire la ricchezza nazionale ai più indigenti. D’altronde se il governo pensa che milioni di italiani possono sopravvivere ai 70 anni con una pensione di 800 euro al mese dopo una vita di contributi Inps, non si capisce come non ce la possa fare a tirare avanti chi invece si vedrebbe “ridurre” pensione e stipendio a 4mila euro al mese!

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *