Tasse solo e sempre tasse: ora tocca ai nostri risparmi!

Se hai due soldi da parte e li vuoi investire in una casetta al mare o in montagna il fisco ti massacra! Se i tuoi risparmi, fatti di sacrifici e rinunce, li lasci in banca ti massacrano ugualmente!!! E come se non bastasse, dal 1° gennaio 2013 è aumentato tutto, eccezion fatta per salari e pensioni! E’ aumentata pure l’imposta di bollo sui risparmi ed inevitabilmente in un clima di depressione economica è crollato il potere di acquisto delle famiglie: nei primi 9 mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo del 2011, il potere di acquisto ha registrato una flessione del 4,1%.L’aumento dell’imposta di bollo sui risparmi a partire dal 1° gennaio 2013 era già prevista da più di un anno, dalla manovra “Salva-Italia” del governo Monti, per l’esattezza. L’imposta – che sale dallo 0,1 allo 0,15% sulle giacenze medie – si aggiunge a una lunga serie di nuovi tributi e soprattutto colpisce a tappeto tutto quelli che hanno qualche risparmio conservato in buoni postali, in un conto deposito o un dossier titoli. L’imposta del bollo sui risparmi, che qualcuno ha definito una “mini-patrimoniale”, è in vigore dal 2012, ma da quest’anno scatta a regime con le aliquote aumentate (del 50%) e senza tetti massimi. Restano esenti soltanto i conti con giacenze medie inferiori ai 5.000 euro. L’aumento non riguarda i conti correnti, che non rientrano tra gli “strumenti finanziari”, per i quali resta l’imposta fissa a 30,20 euro all’anno. Gli aumenti 2013.  Ecco cosa cambia a partire da gennaio per le diverse forma di risparmio:

(*) I conti deposito inizialmente tassati come i conti corrente, sono stati assimilati agli strumenti finanziari dal decreto semplificazione dell’anno scorso.
L’imposta di bollo si calcola sulla somma del valore di tutti i prodotti intestati a uno stesso cliente presso il medesimo istituto (banca o compagnia assicurativa). Una precisazione importante: stiamo parlando dell’imposta del bollo sulle “comunicazioni periodiche” (gli estratti conto o simili) che si applica sul capitale e non va confusa con la tassazione degli interessi che ora è al 20% per tutti queste forme di risparmio con l’eccezione dei buoni postali e dei titoli di Stato che restano tassati al 12,5%. Il bollo si paga in un’unica soluzione se c’è un solo invio annuale oppure suddiviso per il numero di comunicazioni effettuate nell’arco dell’anno.

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