L’Isis minaccia l’Italia: ‘Arriveremo a Roma’!

E mentre nel Belpaese si disserta sugli attentati altrui, si azzardano previsioni sul ‘come, dove e quando’ la jihad colpirà il nostro Paese e si continua a pontificare di accoglienza e a predicare l’integrazione dei migranti con quei pochi italiani ancora rimasti in Italia, il fronte nazionale interno si spacca in due: ‘i buonisti’ della sinistra radical chic, da una parte, pronti a calarsi le braghe davanti all’invasore islamico, purchè il migrante si guardi bene dal bussare
al portone di casa sua; ‘i fascisti-razzisti’ della destra salviniana2.0, dall’altra, che a chiacchiere promettono di respingere il flusso migratorio restituendolo al mittente, e tante altre belle cose qualora vincessero le prossime elezioni. Nel bel mezzo del ‘fuoco amico’ ci siamo noi, noi cittadini di questa povera Italia, che ha già tanti problemi di suo e che adesso deve guardarsi pure dall’invasore che minaccia di scaraventarglisi contro con un furgone o di farsi saltare in aria tra la gente con un kamikaze di maometto, di allah o di chi per lui. E poi ci stanno loro, i terroristi dell’Isis, quelli che sgozzano e scannano la gente inerme e che attraverso un canale Telegram vicino allo Stato islamico, stanno incitando i ‘lupi solitari’ della jihad ad attaccare in Italia, usando come arma anche i veicoli. Lo riferisce il Site, il sito Usa di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web diretto da Rita Katz. ‘Devi combatterli (O Muwahhid)’, è la scritta in italiano in un’immagine nella quale è ritratto un uomo che nasconde un coltello dietro la schiena sullo sfondo di una città.  E non serve a niente neppure il buonismo che viene dalla finestra di San Pietro. L’Isis ha pubblicato un video, girato a Marawi, nelle Filippine, nel quale minaccia Papa Francesco e un jihadista dice “Arriveremo a Roma“. Nel filmato, pubblicato da Al-Hayat Media Center – uno dei network ufficiali dell’Isis – diversi jihadisti devastano statue di Cristo, poi strappano un poster con il volto di Bergoglio. “Ricordate questo, miscredenti, saremo a Roma“, dice uno dei jihadisti in inglese identificandosi come ‘Abu Jindal’. E noi stiamo qui a filosofeggiare e a cazzeggiare sull’accoglienza, sull’integrazione, sullo jus soli, ecc, ecc. Cari eccellentissimi opinionisti ed esperti tuttologi:  Primum vivere, deinde philosophari.

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