Libero Web in Libero Stato, o meglio cucirsi la bocca?

Siamo davvero certi che esprimere il proprio pensiero in assoluta libertà è ancora possibile in questo Paese? Questa è la domanda che tanti cittadini italiani si pongono dubbiosi e intimoriti dopo le ultime vicende che hanno riguardato la presidente della Camera Laura Boldrini e il blog di Beppe Grillo portando a denunce, perquisizioni, indagini che hanno messo nel mirino blog, social network e l’intera rete. Il caso in questione è quello della diffamazione a mezzo internet. 
Ad accendere il dibattito in rete è stata la Presidente della Camera che giorni fa denunciava di essere stata vittima sul web di numerose ingiurie e minacce, spesso di carattere sessista: la Procura di Roma ha aperto un fascicolo.
Poi si è aggiunto anche “il caso” di Beppe Grillo: la Procura di Nocera Inferiore ha, infatti, aperto un’inchiesta sulla pubblicazione di alcuni commenti fortemente critici nei confronti del Presidente della Repubblica proprio sul blog del leader del Movimento5Stelle. Grillo è intervenuto nel merito con un post che per la prima volta nella storia del suo blog ha chiuso la sezione dedicata ai ‘commenti’ dei lettori “per evitare denunce a chicchessia”, e lanciando un’allarme: “Chi può essere al sicuro di un’eventuale denuncia per una critica al Presidente della Repubblica? Allora, per difendersi, l’unico mezzo è non scrivere più nulla”, e pone un dubbio: “magari, questa, diventerà la regola per tutta la Rete in Italia!”.
E infine il Pdl, che è tornato all’attacco con un progetto di legge definito in passato “ammazza-blog” ripresentando in Commissione Giustizia il lodo “Alfano-Bongiorno” sulle intercettazioni. Nel testo un comma è dedicato anche all’obbligo di rettifica esteso ai blog e ai siti internet: in caso di inadempienza entro 48 ore si rischia una multa fino a 12.000 euro. La proposta di legge era stata definita “ammazza-blog” in quanto spesso i blogger non hanno una gestione professionale del loro spazio online, e con le nuove norme sarebbero facilmente esposti al rischio di contrarre una multa.
Ora partendo dall’assunto che ciò che non è lecito nella vita di tutti i giorni non lo è neanche ‘on line’, il problema resta la libertà di stampa e di pensiero che fino a quando riguarda gente di un “certo calibro”, gente che ha “le spalle coperte” e che si può permettere di dire tutto quello che vuole, poco male! Anzi le querele in certi casi fanno pure curricula e tanta pubblicità. Ma quando tocca ad un povero cristo – che non ha i mezzi economici sufficienti per difendersi in tribunale da una ‘presunta diffamazione’ – cosa deve fare? CUCIRSI LA BOCCA? Non potendo sostenere certi costi, allora diventa estremamente difficile “resistere” in un Paese dove dire liberamente ciò che si pensa ha un ‘prezzo’ troppo alto che solo taluni possono permettersi!!! Sarebbe troppo umiliante essere indotti a smettere di occuparsi di determinati argomenti o personaggi, o magari di ricorrere all’auto-censura, anche solo per “non avere problemi”. In tali condizioni, in questo clima surreale di paura e di terrore, mettere mano alla tastiera per pubblicare un articolo diventa oltremodo difficile. Pur vivendo in un Paese che si dice libero e democratico, pur facendo informazione in una Repubblica dove “la libertà” – nella fattispecie quella di pensiero, di parola e di stampa – è la bandiera del nostro ordinamento costituzionale, oggi prendiamo tristemente atto che c’è ancora molto da lavorare in questa direzione! Oggi con la morte nel cuore dobbiamo dire che il rischio è quello di ammainare il vessillo della libertà di opinione e di andare a riporlo nel cassetto dei sogni e delle speranze di migliaia di cittadini e di migliaia di utenti della Rete che avevano trovato nel web uno spazio libero dove poter esercitare il diritto alla libertà di parola, di stampa e d’informazione.
In questi anni, la redazione di freeskipper non ha mai negato a nessuno il “diritto di replica” ed è stata sempre disponibile a discutere e nel caso a correggere, ove verificato in base a fonti terze, ogni contenuto ritenuto lesivo del buon nome di chicchessia. Tutto ciò senza mai contravvenire alle prerogative di neutralità e indipendenza che hanno da sempre contraddistinto la nostra linea editoriale. Nei rarissimi casi in cui non è stato possibile trovare una mediazione, interi post sono stati rimossi. Detto ciò il team di freeskipper augura a tutti gli amici, i lettori, gli articolisti ed i sostenitori di freeskipper una buona, sana, civile, onesta e soprattutto costruttiva libertà di opinione. Comunque, sempre e ovunque.
Grazie a voi tuttiLa Redazione

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