Le rotte dei migranti.

di Attilio Runello. È difficile esplorare il mondo delle emigrazioni in Africa, Asia e in America. Proviamo però a fare dei chiarimenti.
Se da un lato le Nazioni Unite nella dichiarazione dei diritti hanno riconosciuto il diritto all’emigrazione dall’altro queste dichiarazioni hanno valore programmatico. Gli Stati vi si atterranno se possono. Per intenderci anche nella nostra Costituzione esiste un diritto al lavoro. Nonostante questo diritto c’è ancora disoccupazione. Lo Stato fa quello che può per ridurre la disoccupazione. Il diritto internazionale spesso non costituisce obbligo.
Per quanto riguarda le emigrazioni da uno Stato all’altro queste si basano su accordi fra Stati. In molti casi sono consentite.
Per esempio all’interno dei paesi dell’Unione europea per i cittadini dei paesi dell’Unione.
La Russia ha degli accordi con i paesi vicini.
In Sudamerica esistono degli accordi fra diversi paesi.
In Africa esistono accordi fra quindici paesi dell’area subsahariana
All’interno dei paesi arabi o quelli di area mussulmana è consuetudine.
I paesi europei hanno accordi con i paesi del Sudamerica che prevede la possibilità reciproca di trasferirsi in altri paesi solo con il passaporto per tre mesi per turismo. Molti sudamericani vengono e quando sono in Italia – per esempio – richiedono il permesso di soggiorno.
Per l’Europa si tratta di paesi dove la maggior parte della popolazione è di origine europea parla lingue europee, hanno formazioni religiose simili e tradizioni in parte simili
Per quanto riguarda invece il rapporto con i cittadini africani e asiatici non vi sono facilitazioni. È richiesto il visto che non viene rilasciato agli emigranti economici. Quindi i cittadini che da questi continenti vogliono venire in Europa per rimanervi sono costretti a ricorrere a vie illegali.
In percentuale alla popolazione le persone che emigrano sono delle minoranze. In Africa la popolazione stimata è di un miliardo e duecento cinquanta milioni: si stima che emigri il 5 per cento. E sono sessanta milioni.
L’Asia ha la metà della popolazione mondiale. Anche se fosse l’uno per cento a emigrare  parliamo di quaranta milioni.
Le rotte illegali degli emigranti al momento dall’Africa sono: dal Senegal via mare verso le Canarie ( un viaggio di milleseicento chilometri), da Libia,  Tunisia e Turchia via mare verso l’Italia, attraverso i Balcani verso il centro Europa – passando anche per l’Italia. Dal Sudan Somalia e corno d’Africa vanno verso i paesi ricchi del golfo. I somali via mare si dirigono in Sudafrica. Nell’area dei grandi laghi un paese che accoglie è l’Uganda.
I paesi arabi ricchi hanno bisogno di mano d’opera a basso prezzo e spesso accolgono, ma non sempre. Di recente hanno sparato su emigranti lungo i confini.
Dal martoriato Afghanistan molti sono emigrati in Iran e in Pakistan. Dall’Iran esiste una emigrazione che va verso la Turchia per poi continuare verso l’Europa.
Dal Bangladesh prendono l’aereo per paesi mussulmani, anche Libia. E dalla Libia si imbarcano.
Nei paesi arabi ricchi si stima che vivano venti milioni di stranieri. In Europa se ne è parlato soltanto in occasione dei mondiali del Qatar quando si è saputo che seimila persone erano morte per la realizzazione degli stadi.
In Europa le notizie circolano poco. Si ritiene che l’unico che non vuole gli emigranti sia Orban. In realtà molti paesi respingono con strumenti che variano. I muri sono stati eretti da Grecia, Bulgaria, Polonia, Lituania, Ungheria, Spagna. Francesi, Austriaci e Svizzeri respingono alle frontiere. I greci respingono in mare e alle frontiere ma lo negano. La Danimarca pone limiti economici e ha progetti – ancora non realizzati – di rispedirli in altri paesi. Lo stesso fa la Gran Bretagna.
Nelle Americhe esiste un grande flusso che dal centro America va verso gli Stati Uniti. A causa della situazione disastrosa che si è creata ad Haiti adesso anche da questo paese cercano di andare negli Stati Uniti. Gli americani in parte accolgono ma dagli anni novanta hanno realizzato muri per evitare l’invasione. Almeno cinque milioni poi dal Venezuela sono emigrati in Colombia e altri paesi.

You may also like...

1 Response

  1. Labrador ha detto:

    Migranti, il cardinal Zuppi: “Non chiamiamola più emergenza. I muri sono una soluzione ingannevole”
    Carisimo CARDINALE: Quanti migranti ospitate in VATICANO? E’ facile parlare, dimenticando i milioni e milioni di poveri italiani senza aiuto. Iniziamo ad aiutare i nostri…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *