Le divisioni a causa della guerra: la forza della politica riformista.

di Massimiliano Manni. Questo è un forte momento storico delle divisioni, delle alleanze e degli isolamenti. Da una parte gli europeisti riformatori ed inclusivi dello sviluppo politico democratico e dall’altra i sovranisti antieuropeisti e conservatori. Questi ultimi si sono rivelati e si stanno rivelando dei putiniani. Distruttori di tutto ciò che aveva il profumo della libertà lasciando solo la puzza della  morte per il  potere.

Purtroppo è il concetto di democrazia che viene distorto con terrore ed i ricatti.
Paura di tutte quelle persone libere e costruttrici di programmi seri da mettere in atto.
Un Putin di una guerra su civili torturati e  massacrati senza pietà.
Senza considerare un Dio giusto su questa terra. Un Dio incarnato a cui confessare le nostre ipocrisie e chiedere misericordia.

Le elezioni del prossimo 25 settembre saranno elezioni storiche mai viste prima. Dovranno essere elezioni decisive, ancorché molto faticose e dure. È tempo di ridare un valore alla fiducia politica e democratica di maggioranza e di alleanza per formare il prossimo Governo: un governone.

È tempo di votare bene per il prossimo 25 settembre.

Un Governo più forte di quello di Draghi e sotto la stessa linea di impulso del fare, ma con delle riflessioni che debbano fare da ammortizzatore tra Russia America e Europa.

Non si può non considerare l’aggressività di Putin e le conseguenze indirette delle sanzioni a livello europeo e mondiale.
I responsabili che hanno fatto dimettere Draghi dovranno essere valutati per quello che sono ma anche ascoltati sulla guerra in atto.
Dopo sarà troppo tardi anche per lamentarsi.
Saranno i soliti fiumi di articoli per arricchire i putiniani sparsi in tutta la terra e tutte le città.
America, Nato, Patto Atlantico, UE ecc dovranno essere la forza che ci ha insegnato Draghi ma con delle riflessioni sempre da porsi.
Sempre!

Un’uomo coraggioso che è stato costretto alle dimissioni per chi ha sostenuto Putin senza capire cosa sia sul serio il dolore ed i disastri che ha potuto provocare una guerra. Ancorché di bassa intensità. È giusto precisarlo. L’intento di Putin è stato (ed è) quello di indebolire le democrazie degli Stati d’Europa e del mondo. Avere lui il potere dittatoriale che sta facendo da calamita su quella politica che della democrazia conosce solo il suo comando dittatoriale annesso a Putin.

La guerra ha sempre delle ripercussioni di irradiazione indiretta.

Se non si è attenti non se ne percepiscono gli effetti e si affonda senza poter attuare in tempo il salvataggio.

Non dobbiamo essere né filo americani né filo russi. Dobbiamo essere prima di tutto italiani. Dobbiamo trovare una linea politica che coltivi gli interessi dell’Italia rispettando Europa, America senza ma senza aizzare la Russia.
Bisogna chiedersi se la linea di Draghi fosse stata la linea di tutti, ovvero  la linea che volevamo tutti senza ipocrisie.
Bisogna impegnarsi a scalare le sanzioni da una parte così come la Russia deve cessare le ostilità fino ad arrivare ad un accordo.
L’accordo non eliminerà la ricerca dei crimini di guerra e l’intervento dell’Aia e/o delle Corti di Giustizia competenti.
Questa è la vera diplomazia per il bene di tutti.

Andava attuata da subito ma non si è fatto. Perché???

Il mondo deve continuare a vivere nella Pace per i nostri posteri e non possiamo essere così egoisti da toglierla alle generazioni future. Magari Draghi essendo un forte tenace non ha mai fatto un passo indietro perché non ha dimostrato di avere paura di Putin.
Non siamo tutti come lui.
Valutare bene le alleanze.

You may also like...

2 Responses

  1. E.S. ha detto:

    Cara Rosanna, e secondo te chi sarebbe stato a far cadere Draghi? I 5Stelle o nonna peppa?

  2. Rosanna ha detto:

    Certo ricordiamo chi ha fatto cadere Draghi anche se oggi dicono che nessuno è stato

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *