Lavoratori col pannolone per non abbandonare mai la catena di montaggio.

di Diego Fusaro. Puntualmente fanno la loro apparizione notizie che, a leggerle, sembrano inventate ad hoc per alimentare la rabbia. O, alternativamente, paiono bufale divertenti partorite dalla mente degli autori di Lercio.it. Poi le leggi, ti accorgi che sono vere e resti attonito dinanzi allo schermo
del tuo terminale o alla pagina del giornale che stai stringendo tra le mani. Così è stato anche in quest’occasione, allorché abbiamo letto la seguente notizia sulle pagine di Repubblica.it: “In bagno tutti assieme. Un comunicato aziendale per spiegare che ora fermarsi durante il turno di lavoro sarà un affare di gruppo”.Leggi con attenzione la notizia e scopri, sgomento, che non è un’invenzione né una trovata di dubbio gusto. È la realtà: “Le pause fisiologiche individuali effettuate dai lavoratori addetti direttamente o indirettamente alla produzione diventano collettive”.Avete letto e capito benissimo. Non vi è alcun errore. Le cose stanno esattamente così. Da adesso è l’azienda a decidere premurosamente quando è giunto il momento, per i lavoratori, di recarsi alla toilette: e, come se non bastasse, di recarsi in gruppo, di modo che il tempo sottratto al lavoro sia il più possibile ridotto e ottimizzato.Grandezze e glorie dell’utopia capitalista, il meglio che, a dire di molti, l’Occidente sia stato in grado di produrre. Questa comunicazione circa i nuovi ritmi dell’accesso ai servizi giunge dalla sede principale di Rivoli, ma è indirizzata pure ai dipendenti della Oerlikon Graziano di Bari, un’azienda impegnata nel settore dei componenti per le trasmissioni meccaniche. Chissà, forse il passo successivo sarà quello – ricordate? – dei lavoratori negli Usa col pannolone, costretti in tal maniera a non abbandonare mai la catena di montaggio.Grandezze e glorie dell’utopia capitalista, anche in quel caso. Chissà che, poi, a qualcuno meno conformista non passi per la testa che quello in atto dal 1989 è un vero e proprio massacro di classe con cui il Capitale sta letteralmente martoriando il mondo del lavoro. Chissà, ancora, che a qualcuno meno entusiasta dell’ideologia del mercato a tutti i costi non venga da pensare che siamo nel bel mezzo di un feudalesimo capitalistico, in cui il Signore si sta riprendendo una dopo l’altra tutte le conquiste un tempo guadagnate dal Servo proletario. Ipotesi remote, forse. Ma che sarebbe bene qualcuno prendesse seriamente in esame, una volta tanto.

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