Governo spaccato su come raccontare la bugia del blocco navale alle Ong.

di Alessandro Morelli. Le anime a sinistra si sono accese fin da sabato, quando era circolata la notizia del geniale superamento del presunto “blocco navale” attuato dal ministero dell’Interno per le navi delle Ong colpevoli di non aver firmato il codice di comportamento del Viminale messo in pratica dal ministero delle Infrastrutture che gestisce i porti e la Guardia Costiera. Mentre la propaganda governativa martellava su tutte le Tv, radio e giornali del pugno duro assunto dall’Italia, alla chetichella e lontano da occhi indiscreti, i guarda coste tricolori trasbordavano 127 immigrati
da una nave di Medici Senza Frontiere. Immediato lo sbertucciamento pubblico dello sceriffo dei mari Marco Minniti contraddetto nei fatti dal suo collega Graziano del Rio. Ora la questione è giunta all’intero governo con Matteo Renzi che, attento ai sondaggi, sta dalla parte dei “cattivi” mentre il premier Gentiloni propende per lasciare la possibilità dei trasbordi per le Ong rivoltose. Due visioni differenti per tenere viva la telenovela del blocco navale con cui il Governo cerca di recuperare un minimo di credibilità ma a dar prova che quella in corso è semplice propaganda è il fatto che nessuno tra Pd e Governo parla mai di sospensione degli arrivi o addirittura respingimenti in mare, confermando che Pd ed Esecutivo la politica dell’invasione è la priorità assoluta.

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