La Storia del Tour.

di Alberto Sigona. Prosegue la nostra storia a puntate della corsa ciclistica più amata al Mondo: Il Tour de France.

5^ PUNTATA: IL CICLONE ANQUETIL

1959 BAHAMONTES TRIONFA: E’ LA RIVINCITA DEGLI SCALATORI PURI
Se si eccettuano i successi di Bartali, nel secondo dopoguerra le vittorie del Tour erano state sempre di corridori bravissimi a cronometro, e gli scalatori puri avevano regolarmente pagato dazio. I vari, Coppi, Bobet, Anquetil e Gaul, erano sì dei grandi o grandissimi grimpeur, ma potevano far leva anche o soprattutto (specie Anquetil) sulle crono. Prerogativa che fra l’altro primeggerà sino ai giorni nostri: basti pensare agli Indurain, Ullrich, Armstrong… Bahamontes (spagnolo) invece non poteva contare che sulle montagne, dove costruiva i suoi successi. Alla fine Bahamontes conquistò a sorpresa la Gran Boucle (da segnalare l’impresa compiuta alla 17^ tappa, quando s’impose assieme a Gaul rifilando 3’33” alla concorrenza) con 4’01’’ sul francese Anglade e 5’05’’ sull’altro francese Anquetil. Gli azzurri si faranno onore vincendo 4 tappe: Favero, Bruni, ancora Bruni ed Ercole Baldini, futuro olimpionico di Roma 1960.
1960 NENCINI RIPORTA IL TOUR IN ITALIA
Gastone Nencini riporta il Tour in Italia dopo 8 anni dal successo del compianto Coppi (morto pochi mesi prima), dominando la corsa in lungo ed in largo senza tanti patemi. Nencini – noto anche per le sue grandi doti di discesista – precedette di 5’02’’ l’altro italiano Graziano Battistini.Il francese Graczyk si appropriò di 4 tappe. Gli azzurri in quel Giro francese vinsero 4 tappe (Defilippis e Battistini, 2 ciascuna), indossando 14 volte la m.g., con lo stesso Nencini.
1961 ANQUETIL SU TUTTI
Anquetil non concede nulla agli avversari e và a vincere il secondo Tour con oltre 12 minuti sul nostro Guido Carlesi ed il lussemburghese Charly Gaul. Il francese Darrigade – uno dei più grandi velocisti all time – si mise in luce vincendo 4 frazioni: a fine carriera arriverà a ben 22 frazioni “gialle”. Gli azzurri vinsero 3 tappe, 2 proprio con Carlesi ed 1 con Massignan.
1962 ANQUETIL SI AGGIUDICA IL TOUR GRAZIE ALL’ULTIMA CRONO
Stavolta Anquetil sferra l’attacco decisivo soltanto alla 20^ tappa, cronometro in cui sbaraglia gli inermi avversari, impossessandosi della maglia gialla (rimontando 1’08’)’. Alla fine il belga Planckaert – unico vero antagonista – arriverà a Parigi con 5’ di distacco. Per Anquetil è il terzo successo al Tour. Gli azzurri si aggiudicano 4 tappe con Minieri, Bailetti, Bruni e Benedetti. Dopo 32 anni le squadre nazionali scompaiono dal Tour e ritornano le squadre di club. Ora i connazionali possono combattere uno contro l’altro.
1963 L’INDOMABILE ANQUETIL NON LASCIA SCAMPO
E’ ancora il francese Anquetil ad impossessarsi senza tanti patemi della corsa gialla, rifilando 3’35’’ allo scalatore spagnolo Bahamontes, che nulla può nelle corse contro il tempo in cui Jacques sprigiona tutte le sue energie distruttive. Per Anquetil (che in questa Gran Boucle riesce ad aggiudicarsi anche due difficili tappe in salita, per quello che fu quasi un evento clamoroso…) è il quarto Giro di Francia, record per l’epoca. E non era ancora finita…L’Italia vince 1 sola tappa con Bailetti. Da segnalare 4 vittorie di tappa per il finisseur/sprinter R. Van Looy (BEL).
1964 ANQUETIL, STORICA CINQUINA
Anquetil tenta di diventare il primo ciclista a riuscire a vincere il Tour per ben 5 volte, di cui 4 consecutive. Dopo una lotta spalla a spalla col compatriota Poulidor, Jacques riesce nella storica cinquina, primeggiando per soli 55’’ (che prima dell’ultima cronometro erano 14). A 4’44’’ si piazza Bahamontes. Anquetil è considerato dagli esperti il più forte cronoman della storia del ciclismo. Indubbia la sua caratteristica di corridore tattico, poco spettacolare, che fondava i suoi successi al Tour esclusivamente nelle prove contro il tempo. Vanta fra l’altro 2 Giri d’Italia ed 1 Liegi vinta alla grande. Si spense a 53 anni per un cancro.

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