La pubblicità è l’anima della politica.

di Gerardo Lisco. In questi giorni su più testate giornalistiche sono apparsi articoli e riflessioni sul calo degli iscritti al PD. Le percentuali riportate indicano una vera e propria fuga dal Partito di Renzi. Gli autori di molti dei commenti che mi è capitato di leggere si sono soffermati sul fatto che Renzi voglia in qualche modo rilanciare l’idea di
partito organizzato e strutturato. La Segreteria nazionale del PD di Renzi, a conferma di questa volontà, ha organizzato per i prossimi giorni banchetti in varie città d’Italia dedicati al tesseramento. Per quanto mi riguarda penso che, al di là dei soliti proclami propagandistici, la reale volontà di Renzi sia altra. Tutta l’ascesa politica di Renzi è stata all’insegna dell’affermazione personale. Lo ha fatto da Presidente della Provincia di Firenze quando, appunto da Presidente, fondò la società Florence Multimedia con uno stanziamento per il capitale sociale, da parte della Provincia, di € 400,000,00. Questa Società, come si evince dalla documentazione pubblicata da Daniele Vecchi nel libro dal titolo “L’intoccabile”, aveva la sola funzione di promuovere l’immagine di Matteo Renzi proiettandola in una dimensione nazionale e non solo. Stesso metodo ha usato una volta diventato Sindaco di Firenze utilizzando Fondazioni e Associazioni per finanziare iniziative come quelle che periodicamente vengono organizzate alla Leopolda finalizzate a promuovere la sua immagine. Se riflettiamo sul modo in cui ha condotto la sua azione politica, prima amministrativa ed oggi di Governo, ciò che interessa veramente a Renzi è affermare la propria leadership al di là e al di sopra di qualsiasi organizzazione politica partitica. Le alleanze con gruppi sociali ed interessi organizzati e il modo in cui sta governando l’Italia denunciano che Renzi non si è mai mosso all’insegna di un progetto coerente. Ha sempre e soltanto operato per ampliare il suo consenso personale. Non è un caso che nei sondaggi il PD è fermo tra il 31% e il 33% dei consensi mentre il suo gradimento, anche se in calo, si attesta su una percentuale superiore. Un partito organizzato e strutturato sta stretto a Renzi. Un partito organizzato, un partito massa, con una cultura politica, impone degli obblighi e dei riti collettivi che imbriglierebbero l’azione di Renzi tutta concentrata sulla comunicazione e il marketing. Renzi vende se stesso come prodotto commerciale. Un partito politico comunica una visione di società, impone un minimo di coerenza. Renzi non vuole comunicare nulla se non se stesso. Renzi fa tutto questo perseguendo alleanze variabili in parlamento, cercando di volta in volta la maggioranza su temi specifici, lo fa nell’area vasta rappresentata dalla palude trasformista nella quale si trova di tutto: da pezzi del PD, al centro del centro destra, alla destra più estrema fino a rappresentanze che non hanno nulla di politico ma solo interessi personali dei singoli parlamentari. Se a tutto questo aggiungiamo i cambiamenti legislativi in materia di finanziamento ai partiti da parte dei privati è del tutto evidente che per perseguire i propri interessi a Renzi non serve un partito di massa con centinaia di migliaia di iscritti. Non serve un partito che celebra Congressi e dibatte fissando regole ed obiettivi di carattere generale. Non serve la Democrazia dove gli iscritti partecipano e condizionano le scelte politiche. A Renzi servono Fondazioni, Associazioni, una larva di organizzazione politica in grado di tenere insieme i potentati locali e, soprattutto, a Renzi interessano finanziatori. E’ impensabile che Renzi possa tenere in eguale considerazione un semplice iscritto che offre la sua attività volontaria e sottoscrive una tessera di 15,00 € allo stesso modo di un finanziatore che dona 300.000,00 €. Chi pensa che Renzi li possa porre sullo stesso piano è completamente fuori strada. Sono queste alcune delle ragioni che mi spingono a pensare che Renzi, al di là della propaganda, non stia soffrendo molto per il calo del numero degli iscritti al suo PD. In molti casi la cosa gli fa anche comodo perché si libera di coloro che vorrebbero tanto discutere le sue scelte politiche. Dal punto di vista elettorale laute donazioni possono aiutare a vendere la propria immagine più di quanto possa farlo un militante politico, per così dire, tradizionale. Come direbbe Renzi “statesereni”, non voglio ammorbarvi con riti di altri tempi. La pubblicità è l’anima del commercio come della politica politicante.

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