La parola d’ordine è “dividere”.

di Guido Occelli. Non c’è futuro senza unità maggioritaria di condivisione, non il pensiero comune, ma il sentimento di liberi pensatori che traggono le loro considerazioni dal vivere non al di sopra dei fatti, ma dentro i fatti che li toccano nel quotidiano, e questo lo sa bene chi ha timore della democrazia, quella con la “D” maiuscola, quella democrazia che ha come primo intento il rispetto e la considerazione dei popoli e la loro auto determinazione.
Quindi la parola d’ordine è “dividere” per fare in modo che quella convinzione comune diventi dirompente reazione democratica. Le “invenzioni” del momento sono riassumibili in poche ma efficaci iniziative di distrazioni di massa congeniate ad arte come Il tanto decantato movimento dei “rottamatori” teso a denigrare, sminuire, negare il “vecchio”, come se fosse il male assoluto, annullando completamente il bagaglio di esperienza vissuta, regalando la gestione dei problemi a incapaci assoluti pilotati ad arte. La fallimentare Riforma Costituzionale, riforma necessaria, ma volutamente riscritta per renderla divisiva, conflittuale e irrecepibile, tale da spaccare il paese tra tifoserie faziose e tra coscienti e consapevoli oppositori. La questione delle “unioni civili”, che non hanno nulla di civile, perchè indirizzate esclusivamente alle coppie Gay e non all’intero universo di convivenza odierno, ma al solo mero interesse di pochi eletti che potrebbero permettersi le ciclopiche spese immorali di genitorialità, senza produrre reali e significanti vantaggi ai Gay, in quanto solo 2000 “matrimoni” sono stati celebrati e già fioccano le richieste di “divorzio” a livello nazionale, ma gli effetti della “divisione” dopo mesi di lotta si fanno ancora sentire. Sul l'”immigrazione” non c’è lungimiranza, ma solo divisione tra risorse e invasione se non sostituzione, nessuno che si chieda cosa sarà il nostro paese che sponsorizza la Rivoluzione Industriale 4.0 che genererà tanti posti di lavoro per i futuri ingegneri elettronici, falciano milioni di lavoratori dove qualche illuminato ipotizza un mondo dove si può “lavorare tutti, lavorando gratis” e un paese che è in obbligo di avere 66 milioni di residenti, senza tenere conto nel conteggio tra occupati e disoccupati dei più di 500 mila extracomunitari assistiti e disoccupati senza speranza di integrazione. Che dire dello “Ius Soli”, legge inutile, divisiva e mal divulgata, come se in Italia non ci fosse la possibilità di ottenere la cittadinanza attraverso un percorso all’altezza di ogni buon cittadino, intendendo regalare diritti a chi non è in possesso dei requisiti minimi per ottenerlo. I “vaccini”..! bastava ammettere che c’è una realtà che proiettata nel tempo meritava affrontare, in merito ai rischi sanitari e introdurre una serie di profilassi giustificata dalle attuali informazioni, invece è stato trattato l’argomento nel miglior modo divisivo possibile. “Il maggior numero di vaccini obbligatori del mondo e la costrizione imperativa di ottemperare all’obbligo”. Fascisti e anti-fascisti, siamo divisi tra buffoni e anti-buffoni, i primi perchè inneggiano a una realtà storica che non ci appartiene più dopo 90 anni, fermo restante tutto ciò che è storicamente stato ideologicamente e non acriticamente e tarantolati faziosi e/o ignoranti che al solo sentir parlare di fascismo lo associano al nazismo e si eccitano con visioni allucinogene da funghetti di Che Guevara, Mao ZeTung, Lienin e antisemitismo. Vogliamo parlare ora del concetto di “stupro”, “violenza sessuale” o semplicemente di “reato” contro la persona in generale? Sembra tutto normale nel volerci dividere tra “intolleranti”, “tolleranti”, “innocentisti” e ” giustificatori”, pur che non tocchi a nostra figlia, moglie, o sorella. Trovo tutto assurdo e surreale, neanche i concetti più elementari che ci uniscono, per esempio quando piove ci bagniamo, l’acqua è bagnata. No, non è detto, parliamone. I dati dell’Istat. L’occupazione. La sanità. Le pensioni. La sicurezza. L’istruzione. La povertà. La parola d’ordine è “dividere”, perchè la presa di coscienza fa paura a chi ci vuole divisi.

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