La manovra del governo Meloni: più lavoro, fisco giusto, sanità e aiuti ai deboli.

di La Voce del Patriota. Meno tasse, più lavoro. La Camera ha approvato, in via definitiva, la legge di bilancio per il 2024. Un sì arrivato, come nelle previsioni, senza intoppi e nei tempi stabiliti, persino senza bisogno di porre la questione di fiducia. L’approvazione conferma una volta di più la compattezza della maggioranza su provvedimenti ampiamente condivisi e che tracciano una strada chiara verso la quale il governo sta proseguendo il suo indirizzo: in un contesto profondamente segnato da congiunture geopolitiche, prende decisioni e se ne assume la responsabilità.

Ecco alcuni dei principali provvedimenti che contiene la Manovra da complessivi 28 miliardi:

Cuneo fiscale.

Il Governo Meloni, per contrastare il carico dell’inflazione, ha deciso di allentare le incombenze fiscali sui lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi, che si vedranno arrivare fino a 100 euro in più mensilmente nella busta paga. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo sarà di 6 punti percentuali per i redditi fino 35mila euro e di 7 punti per chi ha redditi fino a 25mila euro.

Sanità.

Il Fondo sanitario nazionale viene incrementato di 3 miliardi di euro per il 2024. I fondi potranno essere utilizzati prioritariamente per ridurre le liste d’attesa. Il totale delle risorse per la spesa sanitaria arriva a superare i 136 miliardi, in assoluto l’importo più elevato di sempre.

Per quanto riguarda il dibattito sulle pensioni dei medici, grazie all’intervento del governo non sarà disposto alcun taglio per coloro che decideranno di approfittare della quiescenza entro il 31 dicembre 2023, mentre rimangono le decurtazioni degli assegni riguardanti però i prepensionamenti.

La carta “Dedicata a te”.

Confermato il bonus spesa destinato alle famiglie più in difficoltà per l’acquisto dei beni alimentari di prima necessità. Per il 2024 si prevede uno stanziamento di 600 milioni di euro, 100 milioni in più rispetto al 2023, per chi ha un Isee pari o inferiore a 15 mila euro.

Confermate nella sostanza Ape sociale e Opzione Donna.

I lavoratori delle categorie fragili – disoccupati, caregivers, invalidi, attività gravose – potranno accedere all’Ape a partire dall’età di 63 anni e 5 mesi e anche nel 2024 potranno accedere a Opzione donna caregivers, invalide, licenziate o dipendenti di aziende in crisi con 61 anni d’età.

Contratti pubblico impiego.

Stanziati 3 miliardi di euro per avviare i rinnovi dei contratti con priorità per i comparti salute e sicurezza, e oltre 3 miliardi aggiuntivi per il fondo sanitario. Gli emendamenti hanno introdotto anche fondi aggiuntivi per le integrazioni salariali delle forze armate e delle forze dell’ordine.

Più assumi e meno paghi.

Promessa mantenuta con la maxi deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato, che sale ulteriormente per mamme o donne disoccupate, giovani ed ex beneficiari del Reddito di cittadinanza fino a toccare il 130%. Confermata la detassazione dei premi produttività al 5%, mentre cambia la soglia di esenzione dei “fringe benefit”, che si potranno usare anche per pagare affitto e mutuo prima casa: sale a 1.000 euro per tutti e scende a 2.000 euro per i lavoratori con figli. Per le aziende inoltre arriva lo sconto del 50% sulle tasse per chi torna a produrre in Italia.

A tutte le imprese che sceglieranno di investire i propri capitali in Italia, verrà conferita una tassazione differente: Circa il 50% in meno sulle imposte dei redditi.

Scaglioni fiscali.

L’avvio della riforma fiscale ha già ridotto a 3 gli scaglioni di Irpef, mentre BankItalia considera un beneficio che si aggira mediamente sui 600 euro a famiglia.

Natalità e famiglie.

Arriveranno anche nuovi supporti per le famiglie numerose, in base all’Isee non superiore ai 40.000 euro ed al numero dei figli, con età inferiore ai 21 anni, mentre per i nuclei con 4 figli sempre di età inferiore ai 21, l’Isee non dovrà essere superiore ai 45.000. Infine, per le famiglie con 5 o più figli con Isee non superiore ai 50.000 euro. Saranno prorogate anche le garanzie sui mutui degli Under 36, affinché i giovani riescano ad acquistare un bene immobiliare importante come la prima casa.

Secondo autorevoli stime, prendendo ad esempio le lavoratrici con due figli con una fascia di reddito sotto i 35 mila euro, le detrazioni sommate al taglio del cuneo porteranno a circa 1.700 euro annui in più in busta paga. Oltre a tutti i provvedimenti che il governo aveva già fatto nel 2023, nel 2024 verranno azzerati i contributi a carico delle mamme lavoratrici con due o più figli ed incrementato il congedo parentale.

Bonus asili nido.

Si prevede, per una specifica fattispecie, un incremento del buono per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido, pubblici e privati, e per forme di supporto domiciliare per bambini aventi meno di tre anni di età e affetti da gravi patologie croniche. Il sostegno riguarda famiglie con più di un figlio e arriva fino a 3.600 euro annui.

Opere.

Nella Manovra è compreso un investimento di 11,6 miliardi tra il 2024 ed il 2032 per la costruzione finale del “Ponte sullo stretto di Messina” con distribuzione saliente nel passare degli anni.

 

Fonte: https://www.lavocedelpatriota.it/

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *