Calenda: “Per l’Occidente, per l’Europa, per l’Italia e per noi il 2024 sarà un anno cruciale”.

di Carlo Calenda. Due guerre dimenticate ai nostri confini stanno saldando un asse di paesi che vogliono distruggere l’Occidente e attaccare i nostri valori. Questi nemici esterni trovano sponda nelle destre sovraniste, già alla guida di alcuni stati europei e in una parte della sinistra che ha sempre odiato in fondo l’Occidente che pure gli garantisce libertà e prosperità. Ci sono davvero tutti gli elementi per una tempesta perfetta.

La guerra in Ucraina si fa più difficile perché non è più di difesa ma di riconquista dei territori occupati dai russi. D’altro canto, proporre una pace che lasci alla Russia ciò che ha preso con la forza, vorrebbe dire dare a Putin una vittoria che non ha ottenuto sul campo. E quando i dittatori vincono diventano più aggressivi e i rischi di una guerra mondiale aumentano, non diminuiscono. Almeno questo dalla storia dovremmo averlo imparato.

In Medio Oriente, gli attacchi del 7 ottobre hanno determinato un ritorno della guerra aperta che si va allargando all’Iran e che apre un fronte interno alla NATO, dove la posizione di Erdogan lo allontana sempre di più dai paesi Occidentali.

Hamas è un’organizzazione terroristica che va distrutta, ma la reazione militare di Israele sotto la guida del peggior Primo Ministro della sua storia, Benjamin Netanyahu, è spesso spietata, inumana e priva di qualsiasi strategia politica. Attaccare Gaza senza offrire una via d’uscita verso il riconoscimento dello Stato palestinese in Cisgiordania – dove continuano gli insediamenti illegali di coloni israeliani – è semplicemente folle.

In tutto questo scenario la possibile rielezione di Donald Trump rappresenterebbe una miccia accesa nella polveriera del Mondo.

 

Il ruolo che l’Unione Europea sarà chiamata a svolgere non è dunque più quello di un continente “erbivoro” legato dal buon funzionamento del mercato comune e dalla disciplina di bilancio imposta agli stati membri. L’Unione dovrà farsi Stato federale e diventare il pilastro su cui l’Occidente poggia.

Perché accada occorre che un nucleo di paesi fondatori acceleri la revisione dei trattati imponendo un ultimatum a Orban e compagni.

Ma i sovranisti e i populisti vanno sconfitti in primo luogo a casa nostra. La parabola di Giorgia Meloni sarà quella sin qui seguita da tutti gli imbonitori che hanno illuso i cittadini. Il problema non è l’incapacità conclamata di questo Governo ma quale alternativa dare al paese. Come chiudere questo inconcludente trentennio e aprire la Terza Repubblica.

Per noi non c’è che un modo per farlo: costruire una grande partito della Repubblica forte a sufficienza per imporre un Patto repubblicano a forze politiche sbandate e incapaci. I contenuti di questo patto sono chiari.

Posizionamento internazionale netto: europeista e atlantico, Stato forte in un perimetro ristretto che investa tutto il denaro disponibile su istruzione, sanità e salari. Liberalizzazione dei settori economici. Controllo rigido dei flussi migratori, ma regolarizzazione dei migranti che lavorano e cittadinanza per i bambini che studiano. Maniacale attenzione per la gestione e ripristino del cursus honorum. Solo chi ha grande esperienza amministrativa e gestionale potrà fare il Ministro.

E se vi chiedono “perché votare Azione” la risposta è semplice: siamo l’unico partito per cui conta solo il bene del paese e per questo siamo sempre obiettivi nel giudicare i provvedimenti altrui; siamo scrupolosi e attenti nella condotta pubblica ed evitiamo conflitti di interesse e guadagni indebiti; proponiamo sempre soluzioni alternative quando critichiamo un provvedimento, soluzioni attuabili e che contengono il “foglio del come”; promettiamo meno di tutti gli altri partiti perché sappiamo che i soldi sono pochi e che sono vostri; vogliamo che la politica torni grande, forte, idealista e non crediamo nell’intrallazzo e nelle strade facili.

Ogni scorciatoia che abbiamo preso per irrequietezza o desiderio di accorciare i tempi ci ha portato in un vicolo cieco, a partire dall’alleanza con Italia Viva, da cui purtroppo ci dividono valori e comportamenti. Dovevamo chiudere gli occhi di fronte ai voti a La Russa, ai conflitti di interesse, alle promesse tradite o riprendere la nostra strada? Non ho mai avuto dubbi, altrimenti sarei rimasto nel PD e avrei sostenuto il Governo Conte due. Azione è nata da una rottura necessaria per preservare i propri principi.

Alle europee costruiremo una lista fatta da persone serie e competenti nei settori fondamentali di attività dell’UE: agricoltura, commercio, industria, difesa, energia, digitale. Una lista che definiremo con gli amici di PER – Elena Bonetti ed Ettore Rosato – e i socialisti liberali.

Repubblicani, popolari, liberali, socialisti riformisti, troveranno finalmente una casa e non dovranno sottomettersi più alle bizzarrie di Conte o di Salvini.

Se Più Europa vorrà partecipare con noi alla costruzione di questa Alleanza democratica e liberale europea, superando i rancori nati dalle scelte legittimamente diverse fatte alle elezioni politiche, ne saremo felici. In caso contrario andremo per l’alto mare aperto come abbiamo sempre fatto.

Questa è la nostra rotta. È una rotta che deve condurre ad un risveglio nazionale e alla chiusura della seconda Repubblica. È una rotta tracciata dalla prima parte della Costituzione, nata dalla lotta antifascista ma scolpita dai valori popolari, repubblicani, liberali e progressisti, oggi completamente disattesi.

I giovani hanno capito che la politica non consiste nel ripetere sempre gli stessi errori in nome della tattica, della furbizia o del tifo da stadio. Sanno che un’altra strada è possibile. Ora abbiamo bisogno di tutti voi.

 

Servono risorse per la campagna elettorale, volontari per i banchetti, tesserati per animare la vita associativa di un vero partito.
Donate, partecipate, iscrivetevi.

Intanto vi do appuntamento per le prossime tappe di presentazione del mio nuovo libro “Il Patto – Oltre il trentennio perduto”:
–    L’11 gennaio, ore 19:00, a Milano insieme a Carlo Cottarelli (riserva il tuo posto QUI);
–    Il 12 gennaio, ore 18:00, a Genova (riserva il tuo posto QUI);
–    Il 13 gennaio, ore 11:00, ad Andria insieme a Mara Carfagna (riserva il tuo posto QUI).
A breve sarà noto anche il resto del calendario che mi porterà a girare tutto il Paese. Pronto a confrontarmi, discutere e crescere insieme.

L’Italia è più forte di chi la vuole debole, più forte della paura e della rassegnazione.

Buon 2024, sperando che sia l’anno del ritorno della politica grande, ambiziosa, idealista. Questo è il mio augurio per tutti noi.

Viva l’Europa, Viva l’Italia.

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