di Redazione. Un tempo a testa, ma il derby della Mole va ancora alla Juventus. Andrea Pirlo ha vinto la sua prima stracittadina da allenatore in un finale da brividi, anche se i suoi uomini più attesi, Ronaldo e Dybala, deludono le aspettative.
Colpisce a freddo Nkoulou dopo appena 9 minuti, sfruttando un tacco di Meité e un’incertezza di Bentancur. La Juve non reagisce, anzi rischia di subire il raddoppio con Zaza (un’occasione letteralmente mangiata). Il Toro gioca in contropiede e si difende con ordine. Ma la Juve, pur schierando 4 attaccanti (o presunti tali), non sfonda e s’incarta da sola.
Primo tempo, granata. Secondo tempo, bianconero.
Provvidenziale l’ingresso in campo di McKennie che ‘risveglia’ i suoi, pesca il pareggio di testa e nel finale Bonucci regala a Pirlo una vittoria quasi insperata per come si era messa la partita.
Primo tempo senza idee, sotto di un gol, senza gioco, un passo indietro allarmante rispetto alla Champions League: e non sembra solo una questione di motivazioni. Nel primo tempo la manovra si inceppa sempre verso la trequarti e il primo tiro in porta – debole – arriva dopo 43 minuti, dai piedi di Dybala.
Troppo poco per chi ambisce a realizzare la triplette e il decimo scudetto di fila!
Troppo poco anche in considerazione del fatto che il Milan non cede un punto e passa anche a Marassi! Non brilla, ma vince. E lancia un segnale a Juve, Inter e Napoli: il Milan quest’anno fa proprio sul serio!
Nonostante le pesanti assenze di Ibrahimovic, Kjaer e Bannacer, il Diavolo passa anche a Marassi, contro un’ostica Sampdoria, e allontana le inseguitrici, riportandosi a più sei dai bianconeri e a più cinque dai cugini nerazzurri.
Il rigore di Kessie e il sigillo di Castillejo fanno volare la squadra di Pioli, che nel finale subisce il ritorno arrembante dei blucerchiati, che accorciano con Ekdal ma non riescono ad acciuffare il pareggio. I giovani in campo sono tanti, ma quando si tratta di fare la partita il Milan non si tira indietro. Quando si tratta di soffrire e portare in porto la barca nel bel mezzo della burrasca le gambe non tremano. Un gruppo unito e coeso, più forte delle assenze e capace di vincere anche quando non tutto gira per il verso giusto. Ma le grandi squadre sono proprio così.
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Quest’anno non c’è solo la Juve e il campionato è molto più avvincente… era ora!
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Attenti a non sottovalutare la Vecchia Signora, se Pirlo trova la quadra sarà ancora la Juventus la squadra da battere
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