Il Mose protegge Venezia, ma non in tutte le circostanze.

di Attilio Runello. Il Mose è stato sollevato nella serata di venerdì 4 dicembre alle 3 bocche di porto e sta proteggendo Venezia da una forte acqua alta. Il livello di marea, quando è da poco passata l’una di notte, in laguna è fermo da ore a 75 centimetri, con il centro storico all’asciutto, ma senza le barriere del sistema idraulico – spiegano dal Centro maree – l’acqua si sarebbe spinta a +135. La punta massima in mare finora è stata di 127 centimetri, misurati alla diga del Lido. Ma con un vento di scirocco a 75 km orari, precisano gli esperti, l’acqua si sarebbe insaccata verso l’interno della laguna, superando ampiamente il metro e trenta. Fenomeno impedito dal Mose che potrebbe essere tenuto alzato fino a domenica pomeriggio.

Tuttavia lo scorso 5 ottobre non era entrato in funzione perché non era stata superata la soglia minima prevista di 130 centimetri e piazza San Marco a Venezia era finita di nuovo sott’acqua. Per il secondo giorno le parti basse della città lagunare si erano ritrovate a fare i conti con il fenomeno dell’acqua alta. Alle 12.40, secondo quanto reso noto dal Centro maree del Comune, era stata registrata dalla stazione di rilevamento di Punta della Salute una massima di 98 centimetri. Non abbastanza per fare entrare in funzione il Mose.

Come aveva sottolineato il procuratore di San Marco Carlo Alberto Tesserin, la chiesa non può più sopportare i danni della salsedine. «Ci siamo commossi tutti sabato – spiega al Gazzettino – ma ora va messa in sicurezza l’area marciana». L’Intervista è dello scorso ottobre. Il progetto presentato dalla Procuratoria è quello di installare, in via provvisoria, delle barriere di vetro a protezione della basilica. «Il nartece va sotto acqua con la marea a 65 centimetri – continua Tesserin – la mia preoccupazione è capire come regolarsi da quel livello ai 130 centimetri in cui si prevede l’innalzamento del Mose. Ad agosto abbiamo avuto per cinque volte l’acqua alta: la parte sommersa non è marginale, è sostanziale».

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