La fine del rottamatore e del rottamato: tra i due litiganti, la Sinistra muore!

Matteo Renzi e Massimo D’Alema. Il rottamatore e il rottamato. Il nuovo che oggi sa tanto di vecchio-usato-poco-sicuro, e il vecchio ‘baffino’ che ormai sa tanto di morto e sepolto. Il rottamatore e il rottamato sono finiti entrambi nel tritacarne delle urne che ha restituito agli annali di una Sinistra italiana che ormai non c’è più, il segretario dimissionario di un partito ridotto ai minimi termini, ma che comunque è riuscito a conquistare uno scranno a Palazzo Madama, e un ex leader Maximo ridotto ad un Minimum nel suo storico collegio salentino dove si è fermato al 3,9%, al pari della sua creatura ‘Leu’, ultimo tra i candidati della sua Puglia, e che ha perso tutto, tranne il vitalizio. Finisce così la storia di due nemici per la pelle. Finisce così la storia della Sinistra italiana che dopo aver lasciato ‘Botteghe Oscure’ per trasferirsi al ‘Nazzareno’, ha provato a cambiare pelle, ma non c’è riuscita. Ha soltanto rimandato il funerale intonato da ‘mani pulite’ per, poi, fare la stessa fine della Democrazia Cristiana di ‘Piazza del Gesù’. Il voto di domenica è stato il de profundis all’ideologia sia di destra che di sinistra, nel nome della globalizzazione dei mercati, della finanza e delle istanze contingenti degli elettori che cambiano leader a secondo della convenienza e della migliore offerta, che oggi si chiama Salvini e Di Maio e che domani è un altro giorno e si vedrà!

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