La Democrazia sospesa 2012–2014.

di Gerardo Lisco. “La Democrazia sospesa 2012–2014” Edizioni Aracne. Il saggio è la raccolta degli articoli da me scritti e pubblicati sulla rubrica “Tiscali Social news” nel triennio 2012-2014. Un periodo storico che è stato fondamentale per gli sviluppi successivi del sistema politico italiano. In esso si conclude la “Seconda Repubblica” e si avvia un processo che, attraverso diverse fasi, porterà alla trasformazione in senso ordoliberista del sistema politico ed economico italiano e alla fine definitiva della contrapposizione basata sulla diversa adesione ai valori della Costituzione tra centrodestra e centrosinistra.

Dalla Prefazione di Rocco Giurato – Università della Calabria: 

<<Gli articoli di Gerardo Lisco raccolti in questo volume narrano un periodo tra i più aspri e tormentati della vita pubblica italiana ed europea contemporanea. Proprio come il regista cattura i movimenti e le sembianze dei soggetti servendosi della macchina da presa cinematografica, Gerardo ha osservato e selezionato nel triennio 2012 – 2014 gli eventi  che qui formano il suo final cut. Filtrati dalle lenti scelte volta per volta, a seconda che fossero di maggiore o minore ampiezza, più distanti o più vicini rispetto all’osservatore, gli eventi ritornano così alla memoria di chi li ha vissuti direttamente.
Per lo storico, abituato all’osservazione dei processi di lunga durata, i ricordi che riaffiorano equivalgono quasi a rivivere quegli anni poco distanti dal presente, i quali tuttavia per la maggior parte del pubblico potrebbero essere stati già messi da parte o addirittura dimenticati, travolti dal divenire rapidissimo della nostra attualità. D’altro canto, è ben nota l’evanescenza della memoria storica nel nostro Paese, prigioniero di un atteggiamento paradossale che contrappone la perenne ricerca del nuovo a parole (il «novitismo», come lo ha definito Giovanni Sartori) alla tenace difesa dello status quo nei fatti; di conseguenza, le due spinte opposte si annullano a vicenda lasciandoci in sospeso nell’attesa delle ormai proverbiali future «magnifiche sorti e progressive», svalutando in questo modo la conoscenza del passato.
A mio avviso è utile invece soffermarsi sul triennio 2012 – 14 per capire meglio il momento storico che oggi stiamo vivendo.
Il periodo è stato denominato da Gerardo «democrazia sospesa», condensandone l’essenza nel titolo del libro quasi come in una panoramica. Mi chiedo se la democrazia in quegli anni fosse sospesa in tutti i sensi – ça va sans dire -, la domanda non è sorretta da uno spirito polemico, bensì è rivolta a esprimere qui un mio punto di vista in dialogo con l’Autore.
Sono dell’opinione che la vita civile in uno Stato sia tanto più democratica quanto più i cittadini siano informati e attenti a ciò che avviene nella sfera pubblica. La qualità di una democrazia non si giudica dalla perfezione delle forme attribuite alle sue leggi; al contrario, esaminando la sostanza si distinguono le proprietà che determinano la natura di un sistema socio–politico.
Nella vita democratica risulta essenziale poter reperire le informazioni, diffonderle, e di conseguenza esporre liberamente volta per volta il proprio punto di vista critico sull’operato di chi governa. Quanto ciò sia efficace per generare nel pubblico la diffusione di atteggiamenti critici (veri anticorpi che garantiscono la tenuta della società democratica) è evidente. Sicché gli articoli di Gerardo mi confermano che per fortuna la risposta al mio quesito precedente è negativa.
Democrazia sospesa quindi per alcuni aspetti, ma non per tutti. Con riguardo agli aspetti per i quali la democrazia dal 2012 al 2014 appare sospesa, Gerardo si manifesta acuto osservatore e commentatore assiduo di fenomeni socio–politico–istituzionali assai noti e rilevanti, i cui effetti si avvertono tuttora.
I fenomeni riguardanti l’Italia e il mondo attuale che Gerardo ha trattato nei suoi articoli appaiono per lo più legati da un  leitmotiv, cioè la critica alle trasformazioni delle  strutture socio–politiche nelle forme e nei modi dettati dai  grandi interessi economico–finanziari. La prospettiva degli articoli si fa quindi ora globale ora nazionale, altre volte locale. Le note di Gerardo sono spesso polemiche, talora condite con qualche punta d’irruenza, il che non guasta – specialmente in un tempo come quello attuale caratterizzato da eccessi apparentemente dettati dal politically correct.
Del resto, mi sembra che assai difficilmente tra il 2012 e il 2014 si potesse rimanere impassibili di fronte agli eventi in  divenire nell’attualità di quel particolare momento storico, specialmente se osservati da un angolo visuale collocato a sinistra nello spettro politico. Forse la sensazione più diffusa in quel triennio fu proprio l’incertezza del futuro, la quale affligge tipicamente chi sta in sospeso; in questo senso, il titolo La democrazia sospesa suona quanto mai in accordo con il clima di quel periodo.
Le posizioni espresse da Gerardo nei suoi articoli sono riconducibili a una visione del mondo ispirata al socialismo, come ho accennato poco fa e come egli dichiara nella sua introduzione. Quella precisazione è assai opportuna, poiché come sa bene chi si dedica allo studio delle scienze sociali è importante dichiarare quali siano le premesse su cui si fondano i propri punti di vista. E nell’alveo del pensiero progressista s’inscrivono per la maggior parte anche i testi che Gerardo ha citato in conclusione del volume come opere di riferimento.
Le idee sviluppate dagli autori in contesti differenti tra di loro ed esposte in quei libri costituiscono i materiali che affiorano in più punti dei suoi articoli, a testimonianza di come egli le abbia assorbite e in che modo ne sia stato influenzato; altre volte, invece, ha saputo utilizzarle opportunamente per formulare rilievi critici rispetto alle politiche adottate dal Governo nel triennio 2012 – 2014.
Concludendo, in virtù di quanto ho già detto in precedenza riguardo all’importanza dell’informazione nella vita democratica, non posso che esprimere un vivo apprezzamento per la decisione di riunire in un volume gli articoli che seguono, augurando a Gerardo che questo sia un preludio rispetto alla futura pubblicazione di un’opera organica dedicata ai temi di suo interesse >>

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