La Carta di Firenze dei “ribelli” del M5s per un “Rinascimento5Stelle”.

di Redazione. Troppi dietrofront. Troppi tradimenti. Troppe ambiguità. Troppo uguali a tutti gli altri partiti, a tutti gli altri politici, alla casta! Così a dieci anni dalla fondazione del MoVimento 5 stelle, scoppia il bubbone del dissenso e arriva lo strappo dell’ala scettica del partito: la Carta di Firenze 2019. Sul sito www.cartadifirenze2019.it  il documento dei “ribelli” del M5s che, in buona sostanza, chiedono un ritorno alle origini, meno poteri al capo politico e che la proprietà di Rousseau passi dalla Casaleggio Associati al MoVimento stesso. Sul sito creato giust’appunto per la circostanza si legge:

CARTA DI FIRENZE 2019
Versione definitiva – 04 Ottobre 2019*
PER UN RINASCIMENTO 5 STELLE: COERENZA, DEMOCRAZIA INTERNA E
CENTRALITÀ’ DEGLI ATTIVISTI

ll nostro cuore batte ancora per il MoVimento 5 Stelle.
Siamo quelli che da sempre sotto la bandiera del MoVimento parlano con le persone per la strada, con la pioggia o con il sole cocente, mettendoci al servizio delle nostre comunità ai banchetti e nelle piazze.
Abbiamo offerto per anni il tempo delle nostre vite per costruire tutti insieme il “Sogno a 5 Stelle”: un modello concreto, un profondo cambiamento culturale, una rivoluzione pacifica e non violenta, un grande esempio mondiale di democrazia dal basso. Il M5S è tutto questo. Un innovativo progetto di partecipazione collettiva nato con l’obiettivo di sostituire una partitocrazia sempre più degenerata con una rete di cittadini attivi e consapevoli, connessi, fisicamente e virtualmente, a livello locale e nazionale.

Da tempo però assistiamo al dissolversi di questo progetto politico.
In nome di una fraintesa responsabilità di governo, il MoVimento ha rinunciato ai propri principi identitari: dalla lotta per la ricostruzione di uno stato sociale massacrato da trent’anni di neoliberismo fino alla battaglia per la conquista della piena sovranità nazionale.
Riceviamo sia per strada che sul web accuse sempre più sferzanti sulle “promesse non mantenute” e sui “compromessi al ribasso”. La nostra coscienza di attivisti si ribella e ci impone di riportare il M5S al pieno rispetto dei suoi valori con perseveranza e soprattutto COERENZA.

Vogliamo che il M5S continui a crescere e siamo fermamente motivati a riprendere in mano la nostra connotazione etica e politica grazie alla quale abbiamo ottenuto il consapevole voto di milioni di italiani.
Non possiamo permettere che le energie sane di questi cittadini vengano convogliate nell’ennesima formazione politica che sostiene lo status quo.

Non possiamo lasciare che questa identitaria pulsione anti-sistema venga ridotta a effimero sfogo anti-casta, volto per giunta a tagliare il numero dei privilegiati senza intaccare gli intollerabili privilegi.
Il M5S in soli dieci anni ha riacceso l’entusiasmo per la partecipazione politica come mai era avvenuto prima nella storia repubblicana: abbiamo il dovere di render conto agli italiani che hanno creduto in noi e che hanno visto in questa idea la prima luce di speranza per uscire dal buio della mala-politica.

Crediamo che in questo momento così delicato per il futuro del M5S si debba ristabilire un rapporto paritetico fra gli eletti a ogni livello e la base per poi aprire un confronto trasparente e partecipato sugli obiettivi politici e sulle forme organizzative del MoVimento stesso. Si tratta di una necessità impellente, assolutamente essenziale per continuare insieme questo progetto meraviglioso e ritrovare quell’identità che oggi appare sbiadita.

Segue quanto, a nostro avviso, consentirebbe al M5S di recuperare e rafforzare la propria identità.

1) TRASPARENZA E DEMOCRAZIA INTERNA
– Convocazione di un’assemblea fisica nazionale, ( Forum degli attivisti ) con avvio di un processo di riforma dello Statuto stesso, e attribuzione all’assemblea degli iscritti del potere democratico di esprimersi sulle cariche interne , tutte elettive.
– revisione dello Statuto e superamento della figura del capo politico mediante l’introduzione di organi elettivi e collegiali a livello nazionale, regionale e provinciale, che abbiano l’autorità di intervenire nella gestione dei conflitti interni nelle aree di competenza.
– Attribuzione della piena proprietà e della gestione del Sistema operativo Rousseau al Movimento 5 Stelle assicurando la massima trasparenza della piattaforma, in particolare verso le richieste di: accesso pubblico all’anagrafe territoriale degli iscritti, verificabilità degli esiti delle consultazioni.
– Miglioramento di “Tirendiconto” per aver maggiore trasparenza sulle spese dei portavoce, nonché attivazione di tutte quelle ulteriori funzioni necessarie a garantire un vero processo di informazione, comunicazione e coinvolgimento degli attivisti sui progetti sostenuti grazie alle restituzioni dei portavoce;
– Sviluppo effettivo del progetto “Scudo della rete”, in particolare per i Portavoce locali (consiglieri comunali);

2) COERENZA E RISPETTO DEI PRINCIPI NON TRATTABILI
– Rispetto dei principi etici fondamentali: difesa delle libertà individuali, della libertà di autoderminazione al trattamento sanitario, dei beni comuni e dei diritti sociali, tutela dell’ambiente e delle identità culturali di ogni comunità, autodeterminazione del nostro Paese;
– Completa coerenza con le principali battaglie identitarie e territoriali del M5S con conseguente allineamento di tutte le scelte politiche locali e nazionali;
– Formulazione di un codice etico unico e inderogabile che imponga il pieno rispetto del mandato elettorale e disciplini la sovrapposizione tra nomine in società pubbliche o private e cariche elettive, scongiurando conflitti di interesse in qualunque forma.

3) RIORGANIZZAZIONE DAL BASSO
– Avvio di una riorganizzazione dal basso che valorizzi il ruolo centrale dei gruppi locali e degli attivisti attraverso assemblee territoriali periodiche alle quali siano tenuti a partecipare i portavoce eletti, su temi locali e nazionali;

4) PROCESSI PARTECIPATIVI
– Creazione di un regolamento nazionale unico di funzionamento dei gruppi locali;
– Costituzione di tavoli di lavoro permanenti volti a rimettere al centro della vita politica del M5S gruppi locali in rete fra loro che producano un supporto concreto ai portavoce municipali e comunali e stabiliscano linee politiche a cui i portavoce regionali e nazionali debbano far riferimento;
– Creazione di strumenti interni, in qualsiasi modo si dimostrerà utile, che consentano agli iscritti di avviare consultazioni referendarie e interrogazioni agli organi di vertice del MoVimento.
– Implementazione, con ogni strumento si dimostrerà utile, di un processo dialettico con la base a garanzia di una maggior partecipazione nelle fasi di voto in modo tale che le consultazioni garantiscano un’informazione completa e tempestiva sulle questioni affrontate e non siano banale ratifica di decisioni già assunte;

5) CANDIDATURE, NOMINE e VALUTAZIONE DEI PORTAVOCE
– Riformulazione di criteri univoci, oggettivi e democratici per le candidature e le nomine all’interno del M5S, che premino l’esperienza, la competenza e il comprovato attivismo sui territori;
– Apertura alla discussione di nuovi strumenti di valutazione degli eletti che garantiscano un confronto periodico tra la base e i portavoce, così da verificare il rispetto dei principi fondativi del MoVimento e il perseguimento degli obiettivi nell’arco del mandato.

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1 Response

  1. Oggi a Firenze è stata scritta una pagina di democrazia interna al MoVimento 5 Stelle: si è dato
    l’esempio concreto di quel principio fondativo che è la partecipazione del “cittadino attivo”.
    Portavoce e attivisti provenienti da svariate regioni (Toscana, Veneto, Lombardia,Emilia
    Romagna,Liguria,Lazio,Trentino Alto Adige, Marche,Sardegna,Umbria) si sono riuniti in assemblea
    in un hotel fiorentino, per discutere e cercare di tracciare possibili scenari sul futuro del MoVimento
    5 Stelle.
    A distanza di dieci anni dalla Carta di Firenze, che segnò l’inizio del cammino della più innovativa
    forza politica della storia italiana recente, l‘assemblea si è posta l’obiettivo di evidenziare i bisogni
    concreti dell’attivismo e dell’azione politica sui territori.
    Sono state proposte soluzioni coerenti a tutte le criticità esistenti ( dalla democrazia interna al ruolo
    di capo politico, dagli strumenti di partecipazione al rapporto con le altre forze politiche).
    L’esigenza prioritaria emersa è quella di una rinascita del MoVimento partendo dall’ascolto e dal
    confronto democratico, auspicando l’attivazione immediata di un forum nazionale degli attivisti.
    Il rispetto di principi e valori fondativi, non trattabili, diventa essenziale per il mantenimento di una
    identità politica forte ed innovativa.
    Visto l’elevato numero di partecipanti l’assemblea ha attivato 4 tavoli di lavoro che hanno prodotto
    un documento su temi comuni. Il documento, espressione della somma di questo impegno, sarà
    pubblicato a breve e reso disponibile agli attivisti per la sua sottoscrizione.
    L’assemblea di Firenze si è svolta in un clima di grande collaborazione e passione per la causa
    movimentista.

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