Jobs act: Renzi rottama i sindacati!

Certo, i soldi che arriveranno in busta paga ai lavoratori dipendenti, non si capisce ancora bene quanti saranno e a quanti arriveranno, non saranno mai abbastanza per sanare il disastro “euro-caro vita”, ma almeno è un primo segnale.
Certo, con le poche risorse a disposizione è impossibile accontentare tutti, ma da qualche parte, e si parla per il momento solo dei redditi da lavoro più bassi, bisogna pur iniziare.
La speranza è che questo processo di riduzione della pressione fiscale su lavoratori, aziende e pensionati sia un trend costante e progressivo fino a portare il fisco a livelli sostenibili, con salari adeguati al resto d’Europa e servizi al cittadino degni di questo nome.
A questo punto, non si capisce bene l’alzata di scudi dei sindacati, allorchè ai bei tempi, si fa per dire, della “concertazione” per un loro rinnovo contrattuale di pochi spiccioli, prossimo alla questua, gridavano alla grande vittoria delle organizzazioni confederali e oggi, addirittura con qualche centesimo in più per i lavoratori di quanto loro abbiano mai saputo “concertare”, si schierano contro il governo minacciando addirittura lo ‘sciopero generale’!!!
O meglio, il malumore del sindacato, lo si capisce fin troppo bene: la velocità di Renzi li ha surclassati!
Il ‘premier-sprinter’ li ha rottamati: non ha convocato il solito “tavolo-contrattuale”, apparecchiato di chiacchiere e bandito con le solite estenuanti e sterili trattative, ma ha deciso per conto proprio.
E “loro”, i sindacati, ci sono rimasti male! Si sono sentiti venir meno la terra sotto i piedi! Stavolta, non possono prendersi i meriti – anche perchè trattasi di un un sacrosanto diritto dei lavoratori – per quelle poche briciole che il governo si appresta a stanziare in busta paga con il taglio dell’Irpef, senza prima averli ‘convocati’!
Perchè “loro”, i sindacati, a questo punto cosa ci stanno più a fare? A garantire i super-garantiti e a compilare i modelli 730 e Unico dei pensionati!
Sino ad oggi, milioni e milioni di giovani precari con contratti di poche centinaia di euro al mese, per non parlare del popolo dei disoccupati, sono stati abbandonati a se stessi.
Pensare di fare sindacato appoggiando solo coloro che hanno un lavoro sicuro e strizzando l’occhio al potere per entrare a far parte del Palazzo, insomma essere sindacalisti pensando di fare i politici, è stato l’errore storico di Cgil-Cisl-Uil!
Errore che il sindacato ha pagato con la stessa moneta che gli italiani hanno riservano ai partiti e ai politici: indifferenza, diffidenza e ostilità! Forse perché i sindacalisti frequentano tanto assiduamente i politici, al punto che talvolta diventano politici loro stessi. Forse perché, a torto o a ragione, vengono considerati collusi col potere anziché suoi fieri contraltari.
La difesa dei “super-garantiti” ha tolto autorevolezza e credibilità alla Triplice, percepita dalle fasce più deboli della popolazione come una casta chiusa, conservatrice e ostile al merito, in nome di un concetto deformato di “uguaglianza” che finisce sempre per penalizzare i più capaci.
Ma la rappresentanza delle sigle confederali si è allentata anche laddove il sindacato riscuoteva sino a ieri il maggior consenso: nelle fabbriche e nelle pubblica amministrazione. Troppi inciuci, troppi garantiti, troppi coloro che con una tessera in tasca sono stati messi “vicino al fuoco” laddove ci si scalda con “stipendi d’oro”!!!
I lavoratori di oggi vogliono avere voce in capitolo. I lavoratori di oggi vogliono contare di più e non solo per riempire le piazze di slogan vecchi, consumati e anacronistici o per sventolare le bandiere nelle manifestazioni dove i partecipanti dichiarati dalle organizzazioni sindacali sono sempre il quadruplo di quelli accertati dalle autorità! 
I lavoratori sono la vera risorsa delle imprese e del Paese. Ed è arrivato il momento di far sentire la voce di chi lavora e produce, di chi manda materialmente avanti la ‘carretta-Italia’, soprattutto nelle scelte e nelle strategie aziendali!


DICIAMO BASTA AGLI STIPENDI D’ORO! 

BASTA CASTA!

BASTA DISUGUAGLIANZE!
BASTA INGIUSTIZIE E PRIVILEGI!
BASTA LAVORATORI DI SERIE “A” E LAVORATORI DI SERIE “B”!
BASTA STIPENDI D’ORO: A PARITA’ DI REQUISITI, PARITA’ DI RETRIBUZIONE IN TUTTA LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE!

NON E’ PIU’ ACCETTABILE CHE UN DIPENDENTE DEL QUIRINALE, DELLA CAMERA O DEL SENATO GUADAGNI CINQUE, SEI VOLTE DI PIU’ DI UN IMPIEGATO DEL CATASTO CON PARI REQUISITI.

E’ INACCETTABILE PER GLI STESSI DIPENDENTI PUBBLICI.
E’ INACCETTABILE PER I CITTADINI CHE LI PAGANO A FRONTE DI TASSE SEMPRE IN AUMENTO E SERVIZI SEMPRE PIU’ CARENTI.

E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RIDURRE SPRECHI E PRIVILEGI.

MIGLIORIAMO L’EFFICIENZA E L’EFFICACIA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.

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