Italia sempre più vecchia.

Crollo demografico in Italia, aumentano gli anziani e i decessi e diminuiscono le nascite: per ogni bambino ci sono 5 anziani! Il Censimento dell’Istat relativo al 2020 parla chiaro: la popolazione italiana sta progressivamente diminuendo e il rapporto anziani-bambini è sempre più sbilanciato.

Insomma, la nostra Italietta sta invecchiando: l’età media si è innalzata di tre anni rispetto al 2011 (da 43 a 46 anni).

La Campania continua a essere la regione più giovane (età media di 43,6 anni) mentre la Liguria si conferma quella più anziana (49,4, anni).

L’invecchiamento della popolazione italiana è ancora più evidente nel confronto con i censimenti passati.

Nel 2021 per ogni bambino si contano 5,4 anziani contro meno di un anziano per ogni bambino del 1951 (3,8 nel 2011).

L’indice di vecchiaia è notevolmente aumentato e continua a crescere, da 33,5% del 1951 a 187,6% del 2021.

La pandemia ha purtroppo incrementato il calo demografico italiano. Nel 2020 il saldo naturale, cioè la differenza tra nascite (circa 405 mila) e decessi (circa 740 mila), è stato pari a -335 mila persone (il saldo naturale non considera le migrazioni). Si tratta del valore più basso e negativo mai registrato in Italia dal 1918 (saldo di circa -648 mila persone), quando la parte finale della Prima Guerra Mondiale e l’epidemia di “spagnola” contribuirono a causare 1,3 milioni di morti.

Nel 2020 l’area italiana che ha più patito in termini di aumento della mortalità è stato il nord-ovest (+30,2% dei decessi totali), con il picco massimo tragicamente raggiunto in Lombardia (+35,6%) che ha visto una crescita della mortalità più che doppia rispetto alla media nazionale (+16,7%). Le regioni del Mezzogiorno sono invece state abbastanza risparmiate dalla prima ondata, per poi dover fronteggiare però un incremento dei decessi negli ultimi mesi del 2020. Il dato definitivo si è attestato a un aumento della mortalità pari all’8,6%.

Le cause di questa grave crisi demografica sono sia sociali che economiche: disoccupazione, stipendi troppo bassi, incertezza per il futuro, difficoltà economiche, indebolimento dei legami familiari, posticipazione dell’età di procreazione.

Per combattere il declino demografico del nostro Paese, occorrono politiche di deciso sostegno alla natalità, agli anziani, alla famiglia, all’accoglienza e all’integrazione dei migranti, ma soprattutto politiche del lavoro rivolte ai giovani che entrano troppo tardi nel mondo del lavoro laddove i posti che gli spetterebbero sono ancora occupati dagli ultrasessantenni!

 

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3 Responses

  1. Paolino ha detto:

    I clandestino non vogliono integrarsi, ma venire in Italia per la IMPUNITA’ della quale godono

  2. E.S. ha detto:

    Ha ragione LoZio… ma almeno sapessero integrare i migranti che arrivano, neppure quello sanno fare! I migliori se li prendono Germania e Francia e a noi resta il peggio del peggio!

  3. LoZio ha detto:

    Dagli anni 90 i governi sapevano che bisognava incentivare le nascite. Preferirono puntare sull’IMMIGRAZIONE, ecco i risultati.

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