Indipendenza, il Movimento fondato da Gianni Alemanno.

di Gianni Alemano. Nasce il Movimento Indipendenza, una speranza e una sfida contro la sudditanza dell’Italia. Per superare il declino, dobbiamo liberarci dei vincoli economici europei e delle guerre assurde in cui ci trascina la NATO. L’Italia merita di più: l’Italia merita.

Sono fiero di essere stato eletto segretario nazionale del Movimento Indipendenza. Con me Massimo Arlechino, presidente nazionale. Ecco i vicesegretari: Marcello Taglialatela vicario, Simone Di Stefano, Chicco Costini, Luigia Passaro e Nicola Colosimo.

Ora potete chiamarci col nostro nome e cercarci col nostro simbolo: indipendenza dai vincoli europei, dalle guerre della NATO, dagli interessi delle multinazionali Portiamo la destra sociale fuori dai confini del centrodestra e parliamo con chi vuole il cambiamento.

Questo fine settimana si è tenuto a Roma all’Hotel Midas il congresso fondativo del Movimento Indipendenza che ha eletto la Direzione Nazionale, il Presidente, Massimo Arlechino ed il segretario, Gianni Alemanno.

Il nuovo soggetto politico che appare sulla scena politica italiana, punta a coprire lo spazio lasciato vuoto dalla Meloni sulla destra, quella storica, di provenienza missina. Ma anche a occupare quello abbandonato da una sinistra imborghesita e filo-capitalista.

Il movimento si colloca fuori dagli schemi destra/sinistra, come auspicato da Andrea Zhok, professore di filosofia alla Statale di Milano e come testimoniato dall’intervento di Luigia Passaro, dichiaratamente marxista che è la coordinatrice del movimento in  Veneto. Tanto che uno dei momenti clou è stato l’abbraccio fra Alemanno e Marco Rizzo, del Partito Comunista.

Il taglio che esce dall’assemblea fondativa è quello del movimento indipendentista nazionale.

Il simbolo, realizzato da Massimo Arlecchino – che aveva ideato anche quello di Alleanza Nazionale –  e da Simone di Stefano, su uno sfondo blu ‘povero’, che in passato fu adottato dalla classe operaia, con un discreto motivo tricolore, campeggia il logo ‘Indipendenza’, scritto in modo da imprimere un messaggio diretto, quasi urlato.

Indipendenza perché l’Italia oggi non lo è, afferma Alemanno. Bloccata dalla sudditanza economica, politica, energetica agli Stati Uniti e all’Unione Europea che non è l’Europa! E’ quindi necessario far saltare il vincolo europeo e ricostruire il sistema industriale che è stato distrutto dalle privatizzazioni. Dichiarato il sostegno alle piccole e medie imprese che periscono sotto il dominio divoratrice delle grandi multinazionali.

E un paese – aggiunge Alemanno – non è sovrano se non ha la sovranità monetaria. E’ quindi necessario uscire dall’Euro e liberarsi dai vincoli del debito pubblico. Il Giappone, ricorda, ha un debito pubblico del 200%!

Nel programma di ‘Indipendenza’ c’è anche il rilancio del welfare e dell’edilizia economico-popolare; l’attenzione ai quartieri per toglierli dal degrado; la manutenzione del territorio con la sistemazione dissesto idrogeologico.

Durissime le critiche alla Meloni. Alemanno ha definito “vergognosa l’astensione alla risoluzione delle Nazioni Unite su Gaza da parte di Meloni. La solidarietà al popolo palestinese è chiara e viene sottolineata dalla presenza del sindaco di Betlemme Hanna Hanania, che è stato salutato in lingua araba. Ed anche sulla guerra in Ucraina la posizione è opposta a quella di FdI e di tutto il governo.

L’intervento di Marco Rizzo ha sostanzialmente confermato l’identità di vedute, sia in politica interna che estera, con Alemanno. Nei primi mesi del 2024 fonderà anche lui un nuovo movimento. Alle europee del 9 giugno i due nuovi soggetti politici potrebbero presentarsi uniti alle elezioni.
Presenti al congresso anche alcuni rappresentanti veronesi del movimento di Alemanno. Vito Comencini, ex deputato leghista veronese, pur non aderendo al movimento, è intervenuto a sostenere il diritto del Veneto all’indipendenza.

Tra gli intervenuti Beppe Nanni, intellettuale, gli ex parlamentari di An Michele Rallo, Marcello Taglialatela e  Fabio Granata, il prof. Alessandro Meluzzi, che ha ribadito la libertà individuale nell’accettare trattamenti sanitari obbligatori. E la strizzata d’occhio al mondo no-vax è stata presente in diversi interventi.

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