In Ucraina è in gioco la difesa della nostra civiltà.

di Clemente Luciano. Inquietudine, angoscia e pena per la gente d’Ucraina, per la guerra che sta devastando quella terra. Ma anche rabbia, rancore, per chi ha scatenato l’immensa tragedia dell’Ucraina. Odio per il criminale del Cremlino, che sta trucidando senza scrupolo donne, bambini, anziani, prendendoli per fame e sete nei loro rifugi sotteranei. Queste sono i sentimenti che quando guardi in tv le immagini dei bombardamenti, la fuga dalla propria terra di milioni di ucraini, con le loro città rase al suolo. Quelle città d’Ucraina ricche di storia e di cultura, ora bombardate, massacrate e insanguinate dal macellaio Putin.

Guardare a cosa sono ridotte ora le città ucraine dopo l’infame attacco del lestofante di Mosca è cosa che stringe il cuore.Ammassi di macerie ancora fumanti.Fuoco dai palazzi da poco bombardati,nell’aria ancora l’urlo delle sirene d’allarme che squarciano il silenzio. Da terra e dal cielo piovono in continuazione razzi e missili e bombe che bucano e distruggono case dove fino a pochi giorni prima c’era vita e c’era gente.A terra,nelle strade,tra gli scheletri delle case bombardate,girano le colonne dei thank,forse alla ricerca di un qualcosa ancora da distruggere,di quel poco che  ancora non è stato bombardato.In cielo il rumore assordante delle pale degli elicotteri dai quali continuano incessanti le scariche di mitragliatici che colpiscono ogni cosa che si muove,non importa se è solo una donna anziana o un bambino che non si rassegnano a lasciare la vita.

Ogni tanto sottili rivoli di auto private cercano di raggiungere feriti e malati.Dentro quelle città,nelle trappola di Mariupol,Kherkov,Kharkiv,Odessa,centinaia di migliaia di persone rifugiati nelle metropolitane,nei sottoscala,nelle cantine dei palazzi.E tutt’intorno a quelle città l’esercito russo che volutamente distrugge quel che d’indispensabile c’è per permettere ai civili di continuare a vivere.L’infame essere del Cremlino ha fatto bombardare scientemente gli impianti di riscaldamento lasciando le case gelate,le centraline elettriche nel buio,le antenne telefoniche tagliando così i contatti tra le persone,che sono rimaste senza pane,senza acqua,senza niente.E l’ha fatto con missili e bombe aeree,non importa quanto vicino alle case cadessero,non importa se colpissero anche ospedali.E poco importa,a loro,ai russi,se a essere colpiti sono bambini,che muiono sotto quelle bombe a grappolo che uccidono più di quanto una bomba uccide già.

E da ultimo un bombardamento perfino su una centrale nucleare che poteva portare ad una immane catastrofe come  e anzi peggio di quella di Chernobyl.Intanto questo popolo immenso,fatto da eroi sconosciuti,di gente che fino a ieri era un impiegato o un avvocato o un panettiere o un operaio e che mai avevano toccato un fucile,continua a combattere una battaglia disperata e impossibile.Combattono nelle strade,tra le case martoriate da bombardamenti infiniti.Combattono per quelle strade rese buie,fredde e invisibili dai missili di Mosca dai quali arriva morte,dolore e sofferenza immensa.

Senza acqua né pane e senza telefono sono rimasti gli ucraini.E senza telefono non si può neppure chiamare l’ambulanza per un ferito dai bombardamenti.Doveva essere tutto già “concluso”,per i russi.Ed invece ancora dopo 2 settimane,gli ucraini resistono e combattono per la propria terra.E per colpa dei bombardamenti russi che hanno raso al suolo le città,tanta gente è chiusa nelle cantine.I “fortunati”,invece,sono stati costretti ad una fuga di dimensioni bibliche;una fuga di centinaia di migliaia di persone,già diventati milioni,oramai.Donne e bambini e disabili(gli uomini li accompagnano alla frontiera e poi tornano indietro per combattere)verso terre e verso un futuro sconosciuto e comunque disperato.

I profughi vanno dapprima verso la vicina,generosissima Polonia,poi chissà dove,verso quali terre,quale futuro,di lacrime e dolore.C’è chi ha impiegato 5 giorni per raggiungere il confine.Con treni affollatissimi o bus o auto.L’ultimo tratto,per tutti,a piedi.

Tutto è cambiato troppo velocemente perché la gente facesse in tempo ad accorgersene.Tutto adesso è niente in Ucraina.Tutto nel giro di 3-4 giorni.E intanto i missili continuano a cadere in città,in pieno centro ed in pieno giorno.I nervi,nelle cantine,non reggono più.Bambini che piangono,anziani che tremano per il martellare di cannoni e aerei a pochi metri da dove(chissà come)riescono ancora a vivere.Condomini,asili,università,chiese e perfino ospedali bombardati più e più volte(forse per essere sicuri che dell’Ucraina non rimanga più niente).Le strade fuori deserte,avvolte in un lugubre silenzio.Con i morti lasciati tra le macerie perché la ferocia delle bombe non permette nemmeno di ritirare dalle strade il corpo straziato di un povero cristo.E le bombe sugli impianti per gas,riscaldamento,elettricità,telefoni e ora perfino su una centrale nucleare che poteva causare un’immane catastrofe in tutta Europa,tagliano ogni tipo di soccorso ai civili,così come fecero i nazisti nel Ghetto di Varsavia.Almeno qualche “corridoio umanitario” stanno cercando di ottenere i negoziatori ucraini.

Ma l’esercito del bestiale dittatore di Mosca continua a violare anche quegli accordi,bombardando la popolazione civile che fugge,in un efferato genocidio,in una “pulizia” etnica che ricorda i giorni di Sarajevo.Ma tanto si sa.Se pure l’animale del Cremlino permettesse una tregua e lasciasse effettivamente andare  i civili,lo farebbe per un preciso,cinico calcolo.Se le popolazioni delle città martiri di Mariupol o Kharkiv e la stessa Kiev,riuscissero ad andarsene,un’ondata di circa 5(ma sicuramente di più)milioni di profughi si accalcherebbe alle porte d’Europa.E l’Unione Europea,si sa,non ha mai dato prova di voler/saper gestire politicamente l’arrivo di extracomunitari,anche per colpa delle forze sovranpopuliste.Anche se adesso,difronte all’immane tragedia ucraina,sembra che finalmente il sentimento verso l’altro,il profugo bisognoso,sta cambiando.

E’ questo il tanto dolore che guardano oggi gli occhi del cuore.Ma dobbiamo guardare a questa immensa tragedia anche con gli occhi della Ragione.Perchè la feroce e bestiale aggressione contro l’Ucraina è una grande sfida ai nostri valori e ai nostri interessi.L’Occidente ha una enorme responsabilità,perché in gioco è il nostro continente,la nostra sicurezza,la nostra cultura,la nostra identità,il nostro futuro.Una Ucraina occupata e una Bielorussia compiacente sono una minaccia immediata già da subito ad alcuni Paesi membri che sono entrati nell’Unione europea proprio perché temevano una situazione come questa.

La Russia parla di una fantomatica “espansione della Nato”,ma la Nato ha accresciuto i suoi membri non per una sua strategia espansionistica,ma perché i Paesi dell’Europa centro-orientale hanno cercato la sicurezza della Nato e dell’Unione europea e nei suoi valori di civiltà e democrazia.Oggi l’Europa è stata scossa dal suo torpore e finora ha reagito alla sfida della barbarie e della violenza.Questo lo dobbiamo all’esempio e all’eroico coraggio del popolo ucraino che ci sta indicando la via della libertà e della democrazia.La sconfitta di quel popolo sarebbe una tremenda sconfitta per i valori e l’intera civiltà occidentale.

You may also like...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *