In Nazionale due gay e un bisessuale!?

Dopo l’esordio agli Europei contro la Spagna finito in parità 1 a 1, l’Italia aspetta la Croazia e Prandelli è chiamato a scegliere la migliore coppia d’attacco da schierare in campo, il partner più adatto da affiancare a Cassano. Si dice che in Italia siamo tutti commissari tecnici e quindi ognuno dirà la sua, ognuno farà la sua personalissima formazione. Insomma, tutti in questi giorni discutono della Nazionale di calcio, anche Alessandro Cecchi Paone che senza troppi tatticismi e al di fuori di ogni schema calcistico è entrato addirittura in camera da letto del team azzurro andando a scoprirne le lenzuola, parlando di partner diversi da quelli di gioco, di coppie di cuore e non di attacco o difesa, dichiarando le tendenze sessuali dei nostri calciatori che poco c’azzeccano col rettangolo di gioco e col mondo della ‘pedata’. Ecco cosa ha detto l’ex naufrago dell’Isola dei Famosi – a dire il vero più famoso per il coming out (si definisce “omoaffettivo”, dice che fino ai 35 anni si è “fermato” solo alle donne, poi ha incontrato anche uomini lungo la strada del cuore) che per le sue performance televisive – ai microfoni della trasmissione radiofonica “La zanzara” in onda su Radio24 alle ore 20.00: “Nella nazionale di Prandelli ci sono sicuramente due omosessuali, un bisessuale e tre metrosexual. Il resto sono sani eterosessuali, simpaticamente e normalmente rozzi“. E ai radioascoltatori spiega così la sua definizione di metrosexual: “Sono quei maschi al momento interessati solo alle donne ma che hanno una cura di se stessi, del corpo e dei particolari più tipica di un bisessuale o di un omosessuale. Il che può far ben sperare per sviluppi futuri“. Per quanto riguarda la sua esperienza “personale”, il conduttore ha poi confessato di avere avuto due relazioni con due calciatori gay: “Erano uno di serie A e uno di serie C, due storie finite perché temevano le reazioni dei tifosi e non si volevano dichiarare. Il problema del coming out non sono i tifosi ma il presidente, i procuratori e gli allenatori, eccezione fatta per Prandelli“. Proprio all’attuale ct degli azzurri Cesare Prandelli, Cecchi Paone ha affidato la prefazione al suo libro con la reazione contraria di Totò Di Natale secondo il quale non è affatto un problema fare coming out nel mondo del calcio. Cecchi Paone ha ridabito che “quelli come Di Natale fanno la figura dei fessi e dei distratti perché dicono di non aver mai visto gay dopo averci giocato e vissuto a lungo negli anni!“. E adesso è bufera anche su Antonio Cassano che alle prime dichiarazioni di Alessandro Cecchi Paone a “La zanzara” riportate al milanista in conferenza stampa ha risposto: “Ci son froci in squadra? Metrosexual? Non rispondiamo, meglio che non dica cosa penso. Sono problemi loro, son froci, se la vedessero loro. Mi auguro non ce ne siano!”. Il talento di Bari Vecchia ha risposto a modo suo con una battuta infelice, che sa di omofobia. Accusa che nella serata Cassano ha immediatamente respinto: “L’omofobia è un sentimento che non mi appartiene!”. Naturalmente dopo la sbornia mediatica Cecchi Paone ha rincarato la dose in nome della sua personale battaglia per l’outing libero e indiscriminato in cerca di celebrità mediatica: “I tre metrosexual sono Giovinco, Montolivo e Abate. E’ anche un complimento. Sono sicuro perché sono stato con un Azzurro. E mi ha detto che non è l’unico. Cassano venga a pranzo con me che gli spiego che non c’è nessun danno ad avere un gay in squadra”.

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