Lo Stato Palestinese.

Un popolo sempre in lotta: anziani, giovani, donne, bambini, intere famiglie vissute, sopravvissute e sepolte sotto le bombe e le macerie di una guerra senza fine. Un popolo che da duemila anni è alla ricerca dei propri confini, della propria identità nazionale. Oggi si avvera un sogno di pace, di libertà e di democrazia che fino a qualche tempo fa sembrava irrealizzabile per quella gente: lo Stato Palestinese c’è! In una giornata che sarà ricordata nei libri di storia, la Palestina diventa “Stato osservatore” dell’Onu. Esattamente 65 anni dopo il voto sulla spartizione della Terra Santa in due Stati, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite si rende protagonista di un’altra giornata memorabile, approvando con 138 voti su 193 una risoluzione che il presidente dell’Anp Abu Mazen ha voluto con forza. E che i vertici dell’Autorità nazionale palestinese considerano solo un primo passo verso la nascita di un vero e proprio Stato e verso il riconoscimento della Palestina come Paese membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. Il sì alla Palestina da parte dell’Assemblea Onu, invece, consegna alla storia un mondo occidentale diviso: con gli Stati Uniti al fianco di Israele nel dire ‘NO’ e i Paesi europei in ordine sparso, incapaci di parlare con una sola voce e di raggiungere una posizione comune. Posizione che aveva auspicato l’Italia, a cui fino all’ultimo ha lavorato la diplomazia del nostro Paese, che alla fine ha optato a favore della risoluzione insieme a Francia, Spagna e molti altri Stati della Ue. Provocando però la reazione dell’ambasciata israeliana a Roma che parla di ”forte delusione”. Ma ai palestinesi – in festa con scene di vero tripudio per le strade di Ramallah – questo poco importa. Quello che conta oggi è lo storico riconoscimento, votato dalla gran parte della comunità internazionale.

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