In Italia lavoriamo di più ma abbiamo gli stipendi più bassi d’Europa!

Il passaggio, nefasto e sconsiderato, dalla lira all’euro, ha di fatto dimezzato salari, pensioni, risparmi e il valore della casa degli italiani. E su questo non ci piove. Tant’è che il Governo-Renzi sbandiera i nostri salari più bassi d’Europa per attrarre gli ‘investitori’, alias ‘sfruttatori’! L’aggravante è che questi parametri continuano a scendere accentuando l’andamento negativo della curva dei salari che ha portato alla fine del ceto medio e alla contrazione dei consumi, divaricando sempre più la forbice tra ricchi e poveri.
Questa è la risultante di un Paese fermo, dove l’economia ristagna nelle putride paludi di una crisi che ormai sembra irreversibile e dove la moneta unica è sempre di più un fattore di compressione salariale in momenti di vacche magre.  E così accade che nel Belpaese si lavora di più per guadagnare di meno di quanto non accada nel resto d’Europa. È questo il risultato impietoso del confronto tra le retribuzioni orarie nette italiane del 2015 e quelle degli altri Paesi dell’Eurozona, Germania in primis. Detto dei tedeschi che guadagnano il 50% in più dei lavoratori italiani, va sottolineato che francesi e belgi hanno retribuzioni medie orarie superiori del 40%, mentre gli spagnoli sono ad un più 20% circa. Sgombrato il campo dal primo responsabile della crisi italiana, l’euro, è il lavoro che in Italia è stato svalutato non potendo svalutare quella moneta di cui abbiamo perso la sovranità! L’elevato tasso di disoccupazione ha fatto sì che chi ne è a caccia si vede costretto ad accettare anche stipendi più bassi, portando ad un inevitabile calo generale degli stipendi, livellati sempre di più verso il basso. Il circolo vizioso che genera la spirale deflattiva nella quale da troppo tempo siamo impantanati, include questo andamento: la domanda interna depressa da tasse e tagli scoraggia assunzioni e paghe elevate, che a loro volta fanno ristagnare i consumi e la crescita, a fronte di una certa “casta” che invece continua ad ingrassare dall’alto dei suoi ormai fin troppo noti “stipendi d’oro”!

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