Imu e Tasi: entro metà giugno la prima rata del salasso!

Se il Quirinale attende ancora il governo che non c’è, il fisco non aspetta e non fa sconti. Infatti, che ci sia o che non ci sia uno straccio di governo, è ormai prossima la scadenza della prima rata ‘Imu-Tasi 2018’ e bisogna mettere mano al portafoglio!
L’IMU 2018 è l’imposta municipale unica il cui presupposto di applicazione è il possesso dell’immobile. Si paga sulla seconda casa e immobili commerciali, terreni e negozi, mentre non si applica sulle abitazioni principali e relative pertinenze, ad eccezione delle prime case se accatastate come A/1, A/8 e A/9, che fruiscono dell’aliquota ridotta e della detrazione di 200 euro.
La TASI 2018 è, invece, l’imposta che copre i costi per i servizi comunali rivolti alla collettività, come la manutenzione delle strade, giardini e illuminazione. Per gli immobili affittati con specifico contratto di locazione registrato a norma di legge, la Tasi non è più dovuta dal locatario, ossia, ma diventa a carico del proprietario. Stessa esenzione, anche per gli immobili dati in comodato d’uso ai parenti di primo grado con ISEE inferiore a 15.000 euro.
Le scadenze:
• Primo acconto o rata unica TASI e IMU: al 18 giugno 2018
• Secondo acconto e conguaglio TASI e IMU al 17 dicembre 2018.
Il contribuente che decide di pagare la tassa in due rate, dovrà versare con l’acconto di giugno, il 50% del tributo dovuto, con il saldo di dicembre, invece, il restante 50% con l’eventuale conguaglio sulle aliquote 2017 fissate dal comune.
Per chi deve effettuare il pagamento ecco le cose da sapere sulle tasse sulla casa:
1. I proprietari di abitazione principale che non vi hanno trasferito la residenza – anche per ragioni imputabili a cause di forza maggiore – dovranno pagare Imu e Tasi con le aliquote della seconda casa.
2. Per il saldo di giugno si utilizzeranno le nuove aliquote approvate dai comuni e pubblicate sul sito del Mef.
3. Anche per quest’anno a pagare saranno i proprietari di prime case di lusso o di immobili diversi dall’abitazione principale. Non tutte le abitazioni di lusso dovranno pagare: le villette racchiuse nelle categorie A7 sono “graziate”.
4. I proprietari di immobili inagibili, inabitabili o dimore storiche hanno diritto a una riduzione del 50% sulla base imponibile di Imu e Tasi. Agli immobili locati a canone concordato si applica una riduzione dell’imposta del 25%. Si applica una riduzione del 50% per le abitazioni principali non di lusso concesse in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli.
5. Se un immobile è posseduto da due proprietari entrambi sono tenuti a pagare la propria quota di possesso. Se uno dei due non paga, il secondo è chiamato a pagare anche per il primo. Si chiama responsabilità in solido al pagamento.
6. Se due coniugi possiedono la residenza in due comuni diversi, entrambe le abitazioni dove risiedono sono considerate come principali, e quindi esenti, ai fini Imu e Tasi. Ciò non avviene se le case si trovano nello stesso comune.
7. Gli inquilini hanno diritto all’esenzione dell’imposta se utilizzano la casa come abitazione principale. Nessuna esenzione per i proprietari che dovranno pagare una quota compresa tra il 70 e il 90%.
8. Il calcolo di Imu e Tasi si complica se nel corso del 2017 ci sono state variazioni sul possesso o è cambiata la destinazione d’uso. Si ricorda che qualsiasi variazione deve essere stata segnalata nella dichiarazione IMU e Tasi da presentare entro il 18 giugno 2018, salvo che l’immobile non sia stato venduto con rogito notarile.

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