Il vento dell’Utopia è finito, ora spazio alla politica.

di Francesco Alberoni. La situazione politica sembra immobile, congelata. Il governo continua a realizzare il suo programma rosso-verde nonostante i dissensi interni, le critiche dell’opposizione, il malumore del pubblico. E l’opposizione, che sembrava scatenata quando apparivano possibili le elezioni, sembra ormai rassegnata a contestare punto su punto quello che fa il governo ma non offre una visione alternativa affascinante del futuro.

Una cosa tentata nel passato da Renzi e naufragata nel referendum da lui stesso voluto.
Poi ritentata di nuovo quando i grillini, sotto la guida di Casaleggio e della sua utopia, hanno tentato una vera rivoluzione politica, dando a una massa immensa della popolazione la possibilità di contestare la classe politica ed intellettuale e di distruggere i pilastri stessi della nostra tradizione parlamentare.

Un tentativo che è continuato nel cosiddetto governo giallo-verde, nato dall’incontro dei grillini col movimento nazional-leghista di Salvini, che ha lasciato solo cumuli di macerie ideologiche e di sogni irrealizzabili. Un processo di decomposizione che in qualche modo continua ideologicamente con il governo giallo-rosso di cui simbolicamente sembra ancor far parte Salvini.

Ma ormai la spinta ideologica, il progetto utopico si è frantumato, si è spento. Nessuno vi crede più.

E cresce la preoccupazione economica e il disinteresse per la politica con gli infiniti vuoti dibattiti sul nulla e, nell’attesa di una crisi, cresce il bisogno di una nuova classe politica e intellettuale, capace di ripensare da capo in modo lucido e razionale quale sia il ruolo del nostro Paese e la struttura di Stato che ci serve in un mondo globalizzato, totalmente dominato da potenze smisurate come gli Usa, la Russia, la Cina e l’India, oltre i monopoli sovranazionali comunicazionali, commerciali e finanziari.

Sì, abbiamo bisogno di un nuovo sapere, di veri e propri stati generali che riesaminano razionalmente tutto e facciano un progetto nuovo di nazione e di Stato, che potrà essere concepito e sviluppato solo all’interno di una Europa profondamente riformata, sburocratizzata e trasformata in un stato federale che lasci libere le forze creative ora oppresse.

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1 Response

  1. Giacomo-TO ha detto:

    Recentemente la CORTE DEI CONTI, ha pubblicato un documento di 188 pagine sulle Concessioni Autostradali. Un documento che andrebbe divulgato e fatto conoscere alla gente.
    “CAPITOLO IV LE INEFFICIENZE DELL’ASSETTO CONCESSORIO E LE INIZIATIVE ASSUNTE
    Sommario: 1. L’inefficienza degli ambiti delle tratte. – 2. La problematica dell’inefficienza derivante dalla pluralità dei modelli tariffari vigenti – 3. Le clausole di particolare favore per le concessionarie. – 3.1. Le clausole limitative della responsabilità. – 3.2. La remunerazione. – 3.3. La rivisitazione delle tariffe. – 4. L’evoluzione del quadro normativo. – 5. Il rafforzamento delle competenze dell’Autorità di regolazione dei trasporti. – 6. La posizione del Ministero dell’economia e delle finanze.”

    La situazione che emerge è veramente illuminante: Ha fovernato centrodestra, centrosinistra,… eppure è sempre la stessa solfa. leggetevi il documento lo trovate in Rete e domandatevi perchè non ne parla nessuno in TV????

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