Le bugie delle percentuali e le verità dei numeri assoluti.
Andiamo ad analizzare i dati, con più di una sorpresa. Il PD ottiene alle regionali dell’Emilia-Romagna la percentuale del 44,5% dei voti. Sembra tanto, ma tanto. Però, se passiamo dalle percentuali ai votanti, la faccenda assume tutt’altra fisionomia. Ma stiamo ancora un attimo sulle percentuali: il 44,5% odierno significa una perdita secca dell’8% sulle europee. Spostiamoci ora sulle cifre assolute: l’attuale 44,5% è pari a 535.109 voti; il precedente 52,5% delle europee fu pari a 1.212.392 voti. Pensate, il PD perde sul campo la bellezza di oltre il 50% dei voti. Qualcuno sosterrà ora che i confronti vanno sempre fatti su dati omogenei. Ebbene, facciamolo. Alle precedenti elezioni emeliano-romagnole, il candidato Errani fu eletto col 52,06% dei voti e, in numeri assoluti, 857.613 elettori. Oggi, Bonaccini non supera neppure il 50% dei voti nonostante la metà circa dei votanti. A questo punto viene da ripetere: che cosa avrà da ridere Renzi? Attenzione, stiamo parlando dell’Emilia-Romagna, la più “rossa”, la più tosta, la più simbolica delle regioni di sinistra. Purtroppo, se Renzi non può permettersi di ridere, la sinistra deve piangere. Il 4% della lista emiliano-romagnola non intercetta, se non in misura minima, la disaffezione elettorale nei confronti del PD. C’è molto da fare e molto da lavorare per convincere quell’elettorato sano e consapevole. Se poi vediamo il misero dato della lista in Calabria, viene da preoccuparsi parecchio. Serve un leader! Insomma, il progetto di Renzi, quello vero e non dichiarato, sembra prendere piede: scardinare la società e le sue organizzazioni sociali, azzerare ogni diritto, allontanare i cittadini dalla partecipazione e rendere tutti schiavi della finanza e dell’imprenditoria aggressiva, altro che creare nuovi posti di lavoro. Per ora i dati oggettivi sulla disoccupazione, stavolta sia percentuali che assoluti, lo smentiscono alla grande! Da quando Renzi è al governo del Paese è riuscito a peggiorare persino i dati del suo predecessore e mentore Berlusconi. Qualcosa, però, sta iniziando a cambiare. L’astensionismo è solo il primo atto di rivolta civica, il secondo rischia di essere sconvolgente: i voti alla Lega Nord ne sono solo l’anticipazione. Se la sinistra non sarà capace di offrire un’alternativa credibile, democratica, con contenuti sociali ben chiari, con meno parole d’ordine e più concretezza, ci avviamo ad essere investiti da una destra becera, spesso mascherata da sinistra, quella renziana. Parlare degli altri sembra oramai inutile. Il M5S continua a sciogliersi al sole e anche all’ombra, mentre gli altri raccolgono briciole in giro.
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Grazie anche alla nostra Magistratura che NON FUNZIONA
Purtroppo in ITALIA chiunque sbarchi, senza aver versato un solo EURO: ha diritto all'Assistenza,... e questi servizi costano. Di gratis…
Il Sig.GRILLO ha creato il M5S e lui stesso lo ha distrutto con le sue mani. Dovrebbe imparare da statisti…
...guarda caso nessuno è stato antifascista per tanti anni, lo sono diventati tutti all'indomani della caduta di Benito Mussolini: a…