Il rave party e le ricadute sulla situazione sanitaria.

di Attilio Runello. La maggioranza dei media anno fatto notare che il rave party del viterbese è stata una follia. Ma in alcune testate minori alcuni partecipanti hanno difeso il rave come manifestazione musicale di grande importanza per la musica tecno.
Hanno fatto notare che a parte il morto gli altri presunti episodi non sono veri: non c’è stato un altro morto, non ci sono stati stupri e nessuno è finito in coma etilico.
Insomma siamo tutti dei bigotti che non capiscono le manifestazioni musicali.
Ritengono che molte persone si sono recate nei vicini centri commerciali indossando la mascherina e alla fine l’immondizia era tutte dentro dei sacchi.
Un simile evento è stato realizzato in Cornovaglia, dove l’accesso era riservato ai titolari di green pass. Nonostante questo cinquemila di queste persone adesso sono ricoverate per Covid.
Inoltre nel caso del rave del viterbese diecimila persone hanno commesso il reato di violazione di domicilio, di manifestazione senza autorizzazione della questura, oltre che le violazioni sulle normative anti Covid.
Esistono decine di milioni di persone che l’anno scorso sono rimaste chiuse in casa per alcuni mesi, che indossano la mascherina, rispettano le distanze e si fanno vaccinare, oltre a rispettare le proprietà private, e fare la differenziata.
E come possiamo classificare le persone che non rispettano tutto questo? Barbari?
Ci auguriamo che la magistratura italiana provveda a perseguire i reati commessi da queste persone mentre nel nostro paese i morti per Covid ritornano ad aumentare.

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