Il Presidente della Repubblica eletto direttamente dagli italiani. 

Mario Draghi. C’è chi lo vorrebbe al Quirinale. C’è invece chi lo vorrebbe confermare a Palazzo Chigi. Ma c’è anche chi lo vorrebbe insieme Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio.

Insomma i temi sono maturi perché l’Italia si ammoderni all’interno di un cambiamento organico e funzionale delle istituzioni, tagliando i ponti con la 1ª, la 2ª e la 3ª Repubblica, per dare vita ad una vera rinascita del paese con una nuova “Repubblica Presidenziale”.

Una istituzione che appartiene alla massima espressione delle moderne democrazie rappresentative, in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del Presidente della Repubblica che è sia il capo dello Stato sia il capo del Governo, ma eletto dai cittadini!

Insomma, il “Presidenzialismo” è la riforma delle riforme: l’interprete più genuino di quello spirito nazionale ormai sopito nell’astensionismo che servirebbe a liberare finalmente il paese dalla morsa opprimente del “consociativismo” e dai “giochi di Palazzo” consumati sulla pelle degli italiani.

Una “Repubblica Presidenziale” dotata di un governo con più potere di rappresentare e di esercitare la sovranità popolare su preciso mandato dei cittadini per rispondere all’annosa crisi del nostro sistema istituzionale (lento, instabile, ingolfato da riti goffi ed antistorici), per riportare l’Italia in linea con la democrazia delle leadership mondiali più forti, perché stabili, autorevoli e legittimate dal voto popolare, che risponderebbe alle necessità e ai diritti di quei cittadini non più sudditi ma protagonisti nei confronti di uno Stato più vicino alla gente e alle sue reali necessità. 

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