La buona scuola? Una questione di fiducia!

Riformare l’Italia senza il voto degli italiani è incostituzionale! Riformare la sanità ignorando il parere di medici e pazienti, riformare la pubblica amministrazione senza ascoltare cittadini e lavoratori pubblici e riformare la scuola snobbando le istanze di insegnanti, studenti e genitori è come pretendere di accomodare una sedia sfasciata con lo sputo, tappandosi le orecchie ai consigli del falegname.
Il rischio è quello che appena ti siedi si sbraca tutto! La mancanza di ascolto di questo governo non eletto dai cittadini e il fatto che le sue proposte vengano approvate a colpi di voti di fiducia, stanno mettendo in serio allarme un’intera nazione!
A questo punto non votare la fiducia alla presunta “Buona Scuola” del ‘premier senza voto’ è un dovere morale da parte di chi siede in parlamento. I punti di grave criticità del Ddl 1934 sono l’aziendalizzazione della scuola pubblica con a capo indiscusso il preside-padre-padrone, la meritocrazia, l’organico funzionale, le donazioni.
La scuola non è un’azienda privata che produce utili, ma un’istituzione pubblica che educa, forma e istruisci le future generazioni. Una scuola libera, democratica, moderna, performante e accessibile a tutti non può e non deve soggiacere al ricatto del voto di fiducia perché se non passa così com’è – e così com’è non piace a nessuno  saltano le assunzione di 100mila precari!

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