Il Pd di Renzi si è rotto. Dai ‘vecchi cocci’ nascerà qualcosa di nuovo?

La Sinistra italiana c’è, è viva e vegeta, discute, dialoga spesso litiga, ma c’è, esiste e batte tre colpi. 
1. D’ALEMA.“Io non voglio fare un nuovo partito. Ho solo chiesto il congresso del Pd. Ma se non ci sarà una discussione democratica al’interno del partito ognuno sarà libero di fare altre scelte”.
Lo ha detto Massimo D’Alema al Meeting Internazionale delle Politiche del Mediterraneo organizzato da Assadakah a Cagliari. D’Alema ha ribadito di aver “sempre parlato di movimento per la rinascita del centrosinistra, come ha detto bene oggi Bersani. Da parte mia non esiste la volontà di fare un partito ma mi piacerebbe poter discutere democraticamente all’interno del mio partito. Ma purtroppo non ci viene permesso. Io ho chiesto il congresso e ho ricevuto insulti. Li ho segnati, pro memoria. I sondaggi ci dicono che ci sono tra i 3 e i 5 milioni di elettori del centrosinistra che non votano più il Pd. Se esiste un soggetto capace di richiamare questi italiani al voto significa che non si indebolisce ma si rafforza il centrosinistra. Due partiti però – conclude D’Alema – raccoglierebbero molti più voti del solo Pd”.
2. BERSANI. L’ex segretario dem lancia un nuovo ‘avvertimento’: “Se Renzi forza, rifiutando il congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto, è finito il Pd. E non nasce la cosa 3 di D’Alema, di Bersani o di altri, ma un soggetto ulivista, largo plurale, democratico. Quando dico Ulivo dico qualcosa che ha una solida cultura costituzionale e punta a mettere insieme la pluralità del centrosinistra. Non possiamo rassegnarci all’idea di un soggetto chiuso nel proprio campo. Serve una pluralità che vada dalla sinistra radicale al civismo. Poi le forme in cui questa idea si potrà realizzare la troveremo. L’Ulivo che ho in mente non è un revival del passato, è un Ulivo 4.0”.
3. VENDOLA. Il leader di Sinistra italiana avverte che “non basta sommare forze occorre un progetto di radicale discontinuità. Non so se un movimento popolare di riscossa della sinistra che vada da D’Alema a De Magistris e dopo la crisi del Pd oggi sulle labbra dei suoi stessi fondatori come Bersani, arriverebbe al 10% dei consensi o a quanto. So però che mettendo insieme le esperienze, le pratiche, la cultura di chi ha resistito a sinistra si può diventare punto di riferimento e speranza per milioni di italiani”. “Il Pd di Renzi si è rotto, sta implodendo”, “siamo interessati a Consenso”, il movimento lanciato da Massimo D’Alema e “a quello che nel Pd avanza con le prese di posizione di Enrico Rossi e di Michele Emiliano. E a quello che è riuscito a costruire De Magistris a Napoli. A quanto si muove nei 5stelle”. Sinistra italiana si vuole “confrontare con tutti”, spiega Vendola, mantenendo però “un punto di vista autonomo”. Ma Vendola boccia il progetto ulivista di Bersani: “Siamo a un punto tale che occorre un progetto radicale. E poi il torcicollo in politica rischia di essere una malattia”.

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