Basta austerità: Parigi sfora il 3% per non affamare i francesi.

La Francia, gravata da un debito che ha superato ieri la soglia dei 2.000 miliardi di euro, dice basta all’austerità e bacchetta l’Ue e la Germania: “Non chiederemo ulteriori sforzi ai francesi. Perché il governo adotta la serietà di bilancio per rilanciare il Paese, ma rifiuta l’austerità”. Così il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, che conferma il ritocco al rialzo delle stime del deficit, al 4,4% del Pil per il 2014 e 4,3% per il 2015, con il passaggio sotto il 3% solo a fine 2017. 

Questa è la differenza che passa tra “un popolo” e “un gregge di pecore” governato da un cattivo pecoraio!
L’Italia, gravata da un debito pubblico ben superiore a quello francese, china la testa al pareggio di bilancio ed esegue supinamente gli ordini della Troika: il governo delle giovani marmotte sta mettendo a punto in queste ore, sotto dettatura del capo scout, il Def 2014. Praticamente una sentenza di condanna a morte per gli italiani! Obiettivo, ancora lacrime e sangue per restare sotto il 3% del deficit, ma così rischiamo l’estinzione della specie italica, altro che crescita!
Non è più possibile affamare un popolo e continuare a spremerlo di tasse dopo che gli è stato tolto tutto. Per uscire dal tunnel della crisi e tornare a “vivere” bisogna mettere 1.000 euro nelle buste paga dei lavoratori dipendenti, moralizzare gli stipendi d’oro, far pagare le tasse a chi evade ed elude il fisco, creare nuovi posti di lavoro detassando le imprese. Ma per farlo occorre mettere benzina nel “motore Italia” e sforare il 3% del deficit. Meglio 50milioni di italiani vivi e vegeti sopra il 3%, che un popolo di zombi sotto il 3%!

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