Il Papa sindacalista: lavoro nero, contratti ingiusti e sfruttamento sono la nuova schiavitù!

Chi accumula ricchezze con sfruttamento, lavoro in nero, contratti ingiusti, è una sanguisuga che rende schiava la gente. Il sangue di chi è sfruttato nel lavoro è un grido di giustizia al Signore. Lo sfruttamento del lavoro nero, nuova schiavitù, è peccato mortale“. Lo ha detto il Papa nella messa a Santa Marta, come si legge sulla pagina twitter dell’Osservatore romano.
Il Papa interviene come soltanto Lui sa fare sul delicatissimo tema del lavoro e della distribuzione della ricchezza concentrata nelle mani di molti a discapito di tanta miseria presente nel mondo.Il lavoro non può essere un mero ingranaggio nel meccanismo perverso che macina risorse per ottenere profitti sempre maggiori. Non è digiuno non mangiare la carne, ma litigare e sfruttare gli operai”, ha detto il Pontefice, condannando un atteggiamento non dissimile da quello dei farisei condannati in vita da Gesù, ricchi di “osservanza esteriori, ma senza la verità del cuore”. “Andare a messa e fare la comunione non è sufficiente”, ha detto Francesco, s”e un fedele non si pone poi delle domande. Com’è il rapporto con i tuoi dipendenti? Li paghi in nero? Paghi il salario giusto? Versi i contributi per la pensione?”. La conclusione del Papa è che “è un peccato gravissimo usare Dio per coprire l’ingiustizia”. E chi “fa ingiustizia ai propri dipendenti, dovrebbe evitare di fare offerte alla Chiesa”. Insomma, per dirla con papa Francesco non è vero che i soldi non ci sono, il fatto è un altro: la ricchezza finisce sempre dalla parte dei “soliti noti” lasciando a bocca asciutta intere popolazioni che non riescono più neppure a spartirsi quelle briciole che un tempo i ricchi e potenti del mondo lasciavano cadere in terra dall’alto della loro ricca e opulenta tavola! Il lavoro è dignità, non è carità. Le prestazioni lavorative vanno retribuite in misura direttamente proporzionata al fatturato di imprese e aziende, e devono essere tali da garantire pace e prosperità alle famiglie. Invece oggi accade che le imprese, grazie alle nuove tecnologie, producono molto più di ieri, triplicano il fatturato che finisce tutto nelle tasche dei “padroni” che hanno deprezzato il lavoro, sottopagando operai e dipendenti. Così va da sè che il denaro non circola più, la gente consuma poco e spende meno, l’economia ristagna e il mondo muore!

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