Il governo scippa 150 euro ai Prof: tutti contro Saccomanni!

Se la Befana ha portato il carbone solo ai bimbi più capricciosi, il governo italiano ha fatto molto di più, massacrando indistintamente gli italiani, buoni e cattivi, di tasse vecchie e nuove e arrivando persino a mettere le mani sulle già esigue buste paga degli insegnanti togliendogli di botto 150 euro dallo stipendio! Il governo delle strette intese ha, infatti, provveduto a chiedere in dietro la restituzione degli scatti stipendiali degli insegnanti già percepiti nel 2013 con una trattenuta di 150 euro mensili in busta paga, a partire da gennaio. Un’iniziativa che ha scatenato non solo le ire dei Prof ma anche una valanga di polemiche che vanno dal mondo della politica, conclamando una crisi che appare sempre più acuta nel governo Letta, a quello sindacale, che minaccia lo sciopero. Mentre il segretario del Pd, il partito di maggioranza nel governo, Matteo Renzi reagisce in modo piuttosto duro affermando: “A me non interessa il rimpasto nel governo, ma se il ministero dell’Economia richiede indietro 150 euro agli insegnanti, io mi arrabbio. Non siamo su Scherzi a Parte, è il governo italiano”. Stesso tono per Davide Faraone, responsabile Scuola e Welfare del Pd, che ha dichiarato: “Siamo dunque all’assurdo: dopo i diritti acquisiti e i diritti offesi siamo giunti ai diritti restituiti. Mi auguro che tutto ciò sia un equivoco. Rimango sorpreso perché ancora una volta si va a punire col segno meno l’unica categoria di lavoratori dello Stato che ha prodotto nel 2013 un segno più”. Schierata al fianco dei docenti il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, che ha scritto al suo collega Saccomanni, il ministro dell’Economia, chiedendo di sospendere la procedura di recupero, e tramite un Tweet ha fatto sapere: “Ho chiesto al Min. Saccomanni di sospendere la procedura di recupero degli “scatti” stipendiali per il 2013. #openMIUR.” Francesco Scrima della Cisl scuola ha definito questo governo come “incoerente e inaffidabile”. “Come sempre sono i fatti a valere più degli impegni assunti con parole altisonanti: ne ha spese molte anche questo governo, quando ha dichiarato di voler ridare centralità a istruzione e formazione. Ma se la decisione di intervenire sugli stipendi fosse confermata, quelle parole verrebbero palesemente smentite, con una clamorosa caduta di credibilità per chi le ha pronunciate”, ha detto l’esponente sindacale. Dalla Gilda, associazione degli insegnanti, è arrivata una chiara posizione: “Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti degli stipendi 2012 o sarà sciopero generale”. Il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna, parla di “situazione gravissima, mai accaduta prima”. Al ministero dell’Economia però non hanno intenzione di indietreggiare e fanno notare che, “il recupero delle somme è un atto dovuto da parte dell’amministrazione perché il Dpr n.122 entrato in vigore il 9 novembre ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013″, aggiungendo, “Se all’interno del ministero dell’Istruzione si riescono a individuare economie, razionalizzazioni di spesa che consentono di recuperare una cifra sufficiente da utilizzare per il pagamento dello scatto in questione ovviamente questo si farà”. Ora la domanda sorge spontanea: ma era proprio il caso di infliggere questa umiliazione a persone sottopagate che quotidianamente impediscono al carrozzone-scuola di sbracare, trascorrendo le notti a correggere i compiti e i giorni a fare collette per la carta igienica?IL GOVERNO FA RETROMARCIA: INSEGNANTI SALVI, NON DOVRANNO PIU’ RESTITUIRE I 150 EURO. Dopo le polemiche scoppiate in questi giorni  e l’altolà di Matteo Renzi, che ha parlato apertamente di «figuraccia», il governo ha fatto marcia indietro decidendo che i prof non dovranno restituire i soldi percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza. Ma adesso si aprirà il fronte del rinnovo contrattuale anche per tutti gli altri dipendenti della Pubblica Amministrazione con la busta paga ferma da anni?

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