Il governo atteso al varo della manovra finanziaria.

Finite le vacanze sul tavolo del governo c’è la prossima Legge di Bilancio, con la relativa declinazione delle priorità in base alle quali indirizzare le poche risorse a disposizione. Sarà questo il tema che monopolizzerà il dibattito interno alla maggioranza per le prossime settimane, in vista delle prime scadenze obbligatorie.

Infatti, tra circa un mese è previsto il varo della Nadef, alla quale seguirà, un mese dopo la presentazione della manovra, per l’inizio della sessione di Bilancio. Una road map che viene normalmente accompagnata da un vivace dibattito interno e da energiche polemiche da parte dell’opposizione sulle scelte fatte o da fare.

In quest’ottica, il primo appuntamento importante a livello politico sarà il vertice di maggioranza, fissato ufficiosamente per il prossimo 4 settembre. Sarà in quella sede che, verosimilmente, cominceranno ad emergere le sensibilità dei partiti del centrodestra sulla Legge di Bilancio, visto che ci sarà un faccia a faccia tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i capigruppo.

Come è noto, l’obiettivo dichiarato del premier e di gran parte del governo è quello di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale operato col Dl lavoro a maggio, mentre tra i provvedimenti più cari ai singoli partiti c’è il ritocco alle pensioni invocato dalla Lega (che vorrebbe introdurre “Quota 41” con un assegno ridotto). Ma anche Forza Italia fa pressing su Palazzo Chigi su questo fronte, spingendo per l’innalzamento delle pensioni minime.

Richieste o intenzioni che devono confrontarsi con le risorse a disposizione, su cui è stato fin troppo chiaro il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti nei giorni scorsi, quando ha affermato che si tratterà di una manovra “complicata” a causa delle risorse a disposizione, che non permetteranno di accontentare tutti.

Secondo le prime stime, l’ammontare della manovra dovrebbe aggirarsi attorno ai 40 miliardi, se si volesse venire incontro a tutte le richieste della maggioranza, ma al momento i conti di Viale XX Settembre indicano una manovra da circa 30 miliardi.

Proprio per questo, il dibattito sulle coperture è già in fase avanzata e per il momento ruota attorno alla possibilità o meno di fare deficit: Giorgetti ha fatto capire di voler mantenerlo a 3,7 % ma c’è chi spinge per allentare i cordoni della borsa. Altre operazioni che possono contribuire – pur non essendo risolutive – ad arrivare alla cifra necessaria sono, oltre a un “tesoretto” di quattro miliardi, le risorse provenienti dalla lotta all’evasione, la spending review e il gettito sulla tassa sugli extraprofitti delle banche.

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11 Responses

  1. il Colonnello 32° ha detto:

    Banche, la bomba a orologeria sull’Italia: “170 miliardi di prestiti”.
    Prima di andarsene da Palazzo Chigi, Giuseppe Conte si è premurato di piazzare un’altra bomba sotto il bilancio dello Stato, oltre al Superbonus: 170 miliardi di euro di garanzie pubbliche. Si tratta dell’eredità delle misure che, ad aprile 2020, l’allora premier annunciò per contrastare le conseguenze economiche della pandemia. Interventi che sono stati necessari per sostenere le imprese, ma che hanno gonfiato il bilancio di perdite potenziali: se le aziende finanziate non restituiranno i fondi, sarà lo Stato a pagare. E, come per il Superbonus, il rischio è che sia il governo Meloni a dover coprire il buco. I numeri sono mostruosi: alla fine dell’anno scorso, lo Stato aveva in pancia 302,53 miliardi di garanzie.

  2. Minella - BS ha detto:

    Per la Sicurezza sul Lavoro solo briciole:
    Ho passato 28 anni sui binari: è una giungla tra regole forzate, fretta nei lavori e manutentori non formati”
    La denuncia di Antonio Calcagno, ex sindacalista oggi in pensione. «Avrò fatto 50 segnalazioni, Rfi sa tutto ma il sistema non cambia. Troppi lavori per pochi manutentori»

  3. Spartacus ha detto:

    Meloni, la premier in fuga dalle domande: Caivano è solo l’ultimo esempio. Il tedesco Scholz? Fa il triplo delle sue conferenze stampa.

  4. Della VOVERE - Torino ha detto:

    Chi scrive non vuole fare il processo su quanti soldi costi allo Stato ogni giorno un immigrato sbarcato in Italia. Né tanto meno vuole aizzare una sorta di guerra tra poveri. Semmai, in un momento in cui il governo in una congiuntura economica complicata stenta a trovare le risorse necessarie per mettere in piedi una legge di bilancio, questi dati offrono lo spunto per una riflessione e forniscono una pietra di paragone, specie se vengono confrontati ai costi del salario minimo, della pensione minima, del reddito di cittadinanza. In sintesi, a parte i 350 euro che vengono assegnati come aiuto di primo approdo, per ogni immigrato lo Stato spende 945 euro al mese (circa 32 euro al giorno).

  5. Patrizia- BA ha detto:

    Carissima Libertà & Progresso quirinale è favorevole a questa INGIUSTIZIA tanto lui è tranquillo fra i suoi giannizzeri che lo fanno vivere nella bambagia

  6. LIBERTA' & PROGRESSO ha detto:

    Ogni migrante che sbarca costa subito 350 euro. E dopo sono 945 al mese
    Sborsiamo 350 euro per ogni singolo immigrato che sbarca sulle nostre coste. E solo per il primo giorno.
    TUTTI MILIONI DI EURO TOLTI AI BISOGNOSI ITALIANI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  7. BOLIVAR ha detto:

    Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, è tornato a parlare dell’emergenza immigrazione che starebbe coinvolgendo molti Comuni italiani. Anche a Torino la situazione sarebbe critica.

  8. Giacomo-TO ha detto:

    Chi ha la pancia piena non pensa a chi ce l’ha vuota!!!

  9. Lo Zingaro ha detto:

    I soldi per adeguare le buste paga al caro prezzi non li trovano mai, tanto i loro stipendi sono ben al di sopra del caro vita!

  10. Anon ha detto:

    Manovra, Meloni ai ministri: “Fate solo proposte realistiche, priorità alle famiglie con figli”.
    DOMANDA: Chi mantiene le migliaia e migliaia di migranti che sbracano?
    Il nostro ERARIO: Soldi tolti alle famiglie italiane. La UE se ne infischia dei clandestini e scarica tutto sull’ITSALIA, cara Giorghia

  11. Libertà & Progresso ha detto:

    La manovra… il DEBITO PUBBLICO sale di continuo ma di questo la romana non parla.
    Se non si frema il DEBITO quale manovra???

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