Il fax sul Mes inviato da Di Maio.

di Attilio Runello. Ha fatto parlare in questi giorni il fax presentato dalla nostra premier Giorgia Meloni durante una audizione parlamentare. Il fax a firma Luigi Di Maio – allora ministro degli esteri – autorizzava l’ambasciatore presso l’Unione Europea a firmare l’accordo sul Mes.
L’allora governo giallorosso – presieduto da Conte – stava per cadere a causa della sfiducia del gruppo parlamentare guidato da Matteo Renzi.
Matteo Renzi tolse la fiducia al governo perché in un contesto in cui il Covid rappresentava ancora un pericolo e si poteva attivare il Mes per spese sanitarie la maggioranza espressa dal movimento 5 stelle si rifiutò di attivarlo.
Di Maio è intervenuto nel dibattito per sottolineare che il fax venne inviato in un momento in cui il governo era in carica e ratificava il Mes, ma non lo attivava.
La differenza fra la ratifica e l’attivazione consiste nella differenza fra l’accettare l’esistenza del Mes e il volerlo per l’Italia.
Il movimento 5 stelle non lo voleva attivare
Perché alcuni non vogliono ratificarlo oggi? Perché il Mes è un fondo di un centinaio di miliardi che viene messo a disposizione per i paesi euro che si trovano in situazioni di criticità – oggi non più per spese sanitarie per arginare il Covid.
Allo stanziamento dei soldi del fondo contribuiscono tutti i paesi euro. L’Italia impegnando circa quattordici miliardi.
Che non sono pochi.
Il Mes – non facile da spiegare – dovrebbe contribuire ad aiutare paesi che si dovessero trovare in situazioni come quella in cui si trovò la Grecia una decina di anni fa’.
 L’ex grillino, ora inviato speciale Ue tra gli emiri, è intervenuto giovedì 14 dicembre a Piazzapulita, da Corrado Formigli dicendo:  “È falso che io abbia firmato il mandato all’ambasciatore quando non ero nei miei pieni poteri”.  Il fax è stato firmato il 20 gennaio, e il governo è caduto il 26; il giorno 27 si è conclusa la procedura con la firma dell’ambasciatore. “Sono abituato a ricevere attacchi, ma non si può dire che gli ambasciatori sono stati complici di un disegno cospirazionista”.
La Meloni ha accusato il movimento 5 stelle di aver lasciato ai governi futuri un grave fardello. Oggi serve una ulteriore ratifica per via di modifiche che sono state apportate al fondo.
La Meloni si dichiara disponibile alla ratifica all’interno di un pacchetto di norme UE che comprendano anche delle modifiche al patto di stabilità, quello che pone dei paletti all’indebitamento ai singoli stati.
È noto infatti che anche questo governo – come tutti quelli precedenti – propende per una crescita sia pure contenuta del.debito pubblico.
Dall’Europa – in particolare dalla BCE – si chiede che riprenda ad acquistarne una parte.

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