Il decennio che ha ucciso la politica. di Yvan Rettore

di Yvan Rettore. Il decennio che sta per concludersi ha segnato la fine della politica.

L’involuzione a cui siamo stati costretti ad assistere è stata davvero inarrestabile e sotto certi aspetti perfino sconvolgente.

I social network che avrebbero dovuto consentire una maggior capacità di dialogo e di comprensione tra le persone sono ormai divenuti delle vere e proprie incubatrici di manipolazioni di massa.

Al di là delle notizie false, vi vengono esaltati e diffusi ad arte comportamenti negativi, odio e intolleranza in varie forme.

I politici, malati più che mai di personalismo acuto e di protagonismo, ricorrono quotidianamente a tali piattaforme virtuali.

I leader di partito hanno addirittura vere e proprie squadre di dipendenti al loro servizio attraverso le quali vi rilasciano dichiarazioni spesso con ritmi frenetici e notevolmente invasivi.

La stampa tradizionale si accoda a questo modo di fare diffondendovi qualsiasi frase venga scritta, svuotando così il valore della notizia che dovrebbe essere quello di informare e non di disinformare creando confusione e parlando di cose prive di senso e di valore e spesso incoerenti.

Il giornalismo d’inchiesta è ormai ridotto all’osso e nella maggior parte dei casi viene ostacolato o ignorato del tutto perché votato a fornire notizie oggettive fondate su azioni di denuncia di un fatto esistente.

Quindi di fatto rimane assente dai social network.

Gli utenti vi perdono ore e ore a parlare e sparlare di temi di cui hanno una conoscenza relativa, giungendo spesso a scrivere esternazioni intrise di odio e comportandosi come se dovessero duellare costantemente con chi non la pensa come loro anziché cercare un confronto sereno e costruttivo col prossimo.

La TV è ormai letteralmente invasa da trasmissioni politiche in cui si parla tanto ma in cui non si dice praticamente nulla.

Le frasi ad effetto e gli slogan contano infatti molto di più dei contenuti, fenomeno dilagante sostenuto dal fatto inequivocabile che sempre più spesso i leader politici non risultano preparati e competenti sulle materie in cui vengono interpellati.

Ma riuscendo a far passare una certa immagine e/o a sorprendere il pubblico con uscite che fanno audience e che colpiscono l’emotività degli spettatori, questi loro limiti palesi finiscono col passare in secondo piano.

Anche perché è passato il messaggio demenziale che per fare politica non c’è più bisogno di una preparazione né di avere competenze specifiche.

Accettando questa vera e propria assurdità, il livello odierno della politica si è talmente appiattito da avere quasi del tutto snaturato ed inficiato tutte le attività che dovrebbero promuoverla ed affermarla in una dimensione positiva per l’insieme della collettività.

Quindi non è un caso che attraverso il lancio di campagne in rete una ragazzina sia potuta diventare improvvisamente una leader ambientalista di spessore mondiale o che un movimento di piazza identificato (in modo ridicolo) con un animale sia un elemento di cronaca quotidiana sul quale dibattono perfino politologi autorevoli che invece dovrebbero affrontare temi ben più seri ed interessanti per il bene del Paese.

I partiti in tutto questo si accontentano di strumentalizzare questi movimenti nati e diffusi virtualmente per usarli per fini esclusivamente elettorali.

Infatti, oggi queste entità sono ormai ridotte a veri e propri comitati elettorali perché più che mai in questo periodo la priorità di un politico è quella di essere eletto e non di impegnarsi invece per il bene della collettività di cui dovrebbe rappresentare gli interessi e i diritti.

Tutto questo ha consentito la fine della politica, fatta a pezzi da un sensazionalismo mediatico costruito ad arte per impedire alla gente comune di pensare con la propria testa e di agire ed aggregarsi di conseguenza.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: un’amministrazione pubblica sempre più scadente, uno stato sociale sempre più a rischio, un livello culturale sempre più basso e un capitalismo, selvaggio e libero di agire, sempre più affermato e feroce che porta tutti quanti a vivere in una società in modo precario e incivile.

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7 Responses

  1. il Grigio ha detto:

    La politica è molto decaduta, grazie al comico imprestato alla politica.
    Purtroppo in Italia essere seri e competenti porta di andare all’estero, qui non paga.

  2. il Tasso del miele ha detto:

    I blog e You Tube non sono sociale, ed a mio avviso funzionano.
    Facebook serve a spettegolare ma non certo a fare cultura, questo è il mio modesto parere.
    Si legge sempre meno e si messaggia sempre di più a scapito dell’italiano che R.I.P.

  3. Sebastiano-ME ha detto:

    “I Social servono solo a rincitrullire i gonzi che ci perdono tempo.”?????
    Allora tutti noi Giacomo-TO compreso siamo tutti dei GONZI RINCITRULLITI!?!?!?

  4. Gacomo-TO ha detto:

    In ITALIA purtroppo rischi pagarla ed anche carissima se dici cose sgradite.
    Preferisco restare nell’ombra e poter parlare, evitando che incorra in controindicazioni.
    Non è paura è conoscenza di un sistema in apparenza LIBERALE, ma che di LIBERALE non ha nulla.
    E’fondamentale far circolare idee. Quello che vi posso dire è che sono appassionato di arti marziali:
    Bruce Lee è finito male perchè ha voluto diffondere il Kung Fu – cosa che la casta delle Arti marziali non voleva. Per me è un mito. Ecco perchè è meglio diffondere quello poco che si sa per rompere lo schema nel quale ci hanno legato. POUND (non sono fascista) s’è fatto 13 anni di manicomio per aver attaccato la Casta dei Banchieri:13 anni di vita rubati.
    Lincoln e Kennedy avevano proposto di far stampare le banconote dal Tesoro e non dalla FED, sarà un caso ma guardate come sono finiti.
    Gentile FEDERICA e gentile BruttoCiao:Buon Natale e che DIO vi benedica e protegga.

  5. BruttoCiao ha detto:

    Condivido e approva quanto richiesto dalla Federica. Le persone capaci devono uscire fuori dall’anonimato e frasi sentire: solo così l’Italia ha qualche speranza di potercela fare! Mettendo in campo le sue migliori energie e non nascondendole nella “sezione dei commenti”!!!!

  6. Federica Lopresti ha detto:

    Carissimo Giacomo presumo di TOrino, ma perchè resti confinato nei commenti, nei quali peraltro vengo sempre a leggerti sempre volentieri, e non scrivi un bell’articolo, come meglio ti si addice? Hai paura di esporti? Temi di dover rinunciare all’ANONIMATO? E’ un peccato, credimi!

  7. Giacomo-TO ha detto:

    Quando si parla di Classe dirigente si pensa sempre alla classe dirigente politica, mentre la vera classe dirigente è quella finanziaria. DRAGHI è l’8° uomo più potente del mondo e non è un politico.
    Banchieri non sono politici.
    Finanzieri non sono politici.
    I capi delle Multinazionali non sono politici.
    La TV ed i social mettono sotto i riflettori quelli che contano meno di tutti.
    POUND diceva “i politici sono i camerieri dei banchieri”.
    Greta, Sardine, politici,…, contano pochissimo ecco perchè li tengono costantemente sotto i riflettori.
    I grandi affari, i grandi interventi di ingegneria sociale, si fanno in silenzio.
    Le sovrastrutture politiche UE compresa cosa possono contare?
    Le cariche più importanti della UE non sono non sono non sono elettive!!!!
    Salvini, meloni &C cosa possono quando si confronatno con i padroni delle risorse od i multimiliardari? Un multimiliardario non entra in politica ma semmai faentrare un “cameriere che faccia i suoi interessi”.
    Come se ne esce? Un Parlamento con max 300\400 membri.
    Una retribuzione 3000\3500 al mese, solo la tessera ferroviaria e basta.
    Le preferenze al Parlamento come accade per:Circ.ni – Comuni- Regioni.
    Chi comanda nella globalizzazione è il capitale, il resto è solo e puro contorno.
    Ma come può una ragazzino arrivare in alto?
    Come hanno sfondato i M5S?
    oRA LE SARDINE?
    Distrarre la gente con fasullità- meno TV + libri e letture valide. I Social servono solo a rincitrullire i gonzi che ci perdono tempo.
    Frequentiamo le biblioteche e leggiamo di tutto non solo le fanfarronate!

    d

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