Il discorso di Milei agli argentini: “Non ci sono soldi, riforme choc”.

di Attilio Runello. II nuovo presidente dell’Argentina Milei – economista di origini italiane – è diventato presidente dell’Argentina. Il discorso che ha fatto è molto più rigoroso e serio di quanto si pensi.

Per l’Argentina non c’è alternativa all’aggiustamento e non c’è alternativa allo choc.Non ci sono soldi, il programma di riforme e stabilizzazione economica avrà un impatto sul livello di attività, di inflazione e di povertà. Attraverseremo un periodo di stagflazione ma sarà l’ultimo sorso amaro che dovrà deglutire l’Argentina. Abbiamo ricevuto la peggior eredità della storia.
In economia la moneta circolante deve essere commisurata alla ricchezza prodotta. Se si stampa moneta per pagare le spese dello Stato a prescindere dal Pil si genera inflazione.
Inoltre i prestiti cui lo Stato fa ricorso possono essere più o meno convenienti, dipende dal tasso di interesse che devi pagare.
Ad un paese come l’Argentina il prestito concesso dal Fondo monetario Internazionale pesa. E stampare moneta ha portato il paese a una inflazione del 140%. Un’inflazione di questa portata dimezza in un anno il potere di acquisto dello stipendio o della pensione.

Occorrerà dunque ridurre le spese dello Stato – che nella amministrazione Kirchner, peronista, concedeva servizi gratuiti e sussidi.

La ricetta proposta da Milei è quella di solito proposta dal Fondo monetario internazionale. Avere avanzi di bilancio, e con quelli ridurre i debiti contratti.

Accanto a questo aspetto si tratta di fare rendere di più le attività economiche di cui lo Stato è proprietario.

Lo Stato argentino ha il 50% delle partecipazioni nell’estrazione di petrolio in una vasta area dell’Argentina chiamata Vacca morta. Le estrazioni non sono sfruttate a pieno per motivi di carattere logistico. Milei ha promesso di rivitalizzarle, anche a costo di andare contro le richieste degli ambientalisti.

Milei paga in questo momento sulla stampa internazionale, che lo guarda con sospetto, l’atteggiamento un po’ istrionico con cui nei talk-show televisivi spiegava la politica economica.

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1 Response

  1. Vale'88 ha detto:

    Tutto il mondo è paese… non ci sono i soldi… e a pagare sono sempre i soliti fessi!

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