Il decreto ‘salva Roma & ammazza romani’: Irpef fino all’1,2%!

L’Italia è sommersa dal debito pubblico e la Capitale… pure! E allora? Non resta che mettere mano al portafoglio e pagare! Così come il governo delle larghe intese preme sull’acceleratore delle tasse fino a raggiungere “il saldo” stabilito da Bruxelles, così il Comune di Roma potrà elevare, a partire dal 1 gennaio 2014, l’aliquota dell’addizionale Irpef fino a ripianare i propri buffi. L’amministrazione capitolina, infatti, è stata autorizzata da Palazzo Chigi ad alzare la tassazione attualmente fissata allo 0,9% di altri 0,3 punti percentuali, fino all’1,2%. E’ quanto prevede una delle norme del decreto approvato dal Consiglio dei ministri per ripianare il deficit voragine del Campidoglio. Quindi oltre alla Trise, che si preannuncia molto più salata di Imu e Tares messe insieme, oltre ad essere una delle città con il caro vita più alto del paese dove la prima casa è un lusso e la seconda una bestemmia, Roma Capitale potrà incrementare dal 1° gennaio 2014 la misura dell’aliquota dell’addizionale comunale Irpef fino all’1,2%! Va da sé che se le tasse aumentano non andranno a migliorare i servizi resi ai romani che peraltro stanno già alla canna del gas, ma serviranno solo a ripianare i debiti accumulati da anni ed anni di sprechi, ruberie e pessima amministrazione comunale! E adesso il problema, per la nuova giunta capitolina, sarà proprio questo: spiegare ai romani che dal 2014 saranno costretti a pagare le tasse comunali più alte d’Italia senza per questo avere i servizi migliori d’Italia. Tutt’altro! Smog, traffico, sporcizia, strade dissestate, degrado generale, trasporto pubblico inadeguato, monumenti, ospedali e scuole che cadono a pezzi, spazzatura e discariche che sono una polveriera che sta lì lì per saltare in aria, sono tutti problemi che non solo resteranno insoluti e che continueranno a gravare sul groppone dei cittadini, ma che addirittura andranno a peggiorare, perchè neanche un centesimo, di quella che è una tassazione senza precedenti, potrà essere speso in servizi ed infrastrutture! Insomma, i romani saranno chiamati a pagare di più non per avere servizi migliori, come tappare le buche di strade e marciapiedi, ma per tappare i buchi del bilancio comunale: spaventose voragini aperte da politiche scriteriate che hanno sperperato sempre più risorse pubbliche a discapito degli investimenti necessari a migliorare la qualità della vita! Certo governare una città complessa e difficile come Roma non è facile per nessuno, ma far finta di niente e dire che tutto va bene, senza neppure alzare un dito, è da irresponsabili. Ma visto che stavolta in Campidoglio siede “un chirurgo” l’unica speranza dei romani è che il primo cittadino trovi il coraggio di prendere in mano il bisturi, incidere il bubbone ed estirpare i costi spropositati di un colossale apparato burocratico che fra impiegati comunali, società municipalizzate e collegate, conta oltre 60mila dipendenti all’ombra del Colosseo, per scrivere la parola fine a scandali, sprechi, ruberie e favori agli amici degli amici.

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