I solari non proteggono dal rischio cancro!

Finalmente al mare! Una bella spalmata di un filtro solare magari a protezione 30 e poi giù sul lettino, sotto i raggi cocenti del sole, come una lucertola, per ore e ore, fino al tramonto. Ma attenzione, il sole colpisce comunque! A parte i rischi connessi ai colpi di calore, infatti, l’azione dei raggi ultravioletti rappresenta un pericolo costante per scottature ed eritemi, che possono danneggiare in modo permanente la pelle e causare alterazioni precancerose,
ma anche per l’insorgenza prematura di rughe e di altri segni di invecchiamento cutaneo. L’esposizione ai raggi ultravioletti è da tempo un noto fattore di rischio per lo sviluppo sia del melanoma che di altre forme di tumore che originano dalle cellule basali o superficiali dell’epidermide. E cospargersi il corpo di creme e oli solari, seppure a protezione massima, non basta per mettersi al riparo dal cancro alla pelle. In questi giorni di prime fughe al mare e tintarelle i dermatologi mettono in guardia i patiti della tintarella. Un nuova ricerca ha mostrato che le protezioni solari non sono sufficienti a combattere gli effetti negativi dei raggi ultravioletti del sole. Per limitare i rischi bisogna indossare cappelli, vestirsi e ovviamente non esporsi durante le ore più calde. Bisogna poi evitare categoricamente le scottature, anche con una sola, avvertono gli scienziati, può alterarsi il DNA della pelle e dare origine nel tempo a forme di melanoma. Insomma il monito di questa estate è: meno sole, più salute!

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